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Festival di Sanremo 2025

Alessia Marcuzzi all’Ariston non è stata “cringe”: perché il paragone con Cucciari e Follesa non è giusto

Pioggia di critiche per Alessia Marcuzzi, duramente attaccata sul web per la sua conduzione alla finale di Sanremo. Nell’occhio del ciclone soprattutto la gag in cui abbracciava Achille Lauro e Carlo Conti, gesto poco apprezzato dagli utenti social. In tanti hanno messo a confronto la sua conduzione con quella di Geppi Cucciari e Katia Follesa, anche loro co-conduttrici della kermesse canora.
A cura di Eleonora di Nonno
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Alessia Marcuzzi non ha mai sognato il palco del Teatro Ariston. Ad ammetterlo è stata lei stessa nella conferenza stampa prima della serata finale del Festival, che l'ha vista co-conduttrice al fianco di Alessandro Cattelan. È forse per questo che durante la kermesse canora è apparsa così rilassata e distesa. Sui social, però, sono fioccate le critiche contro la showgirl, giudicata "svampita" e "cringe", rimproverata soprattutto per la "gag" in cui ha abbracciato Carlo Conti e Achille Lauro.

Dopo aver chiarito che durante la serata avrebbe avuto "bisogno di contatto fisico", Marcuzzi ha stretto a sé il conduttore, tentando di fare breccia nella sua armatura. È apparso chiaro il tentativo di "dis-ingessare" il direttore artistico, accusato di essere un po' troppo formale nel corso del Festival. A modo suo ha continuato nell'impresa di Katia Follesa, che le aveva aperto la strada con l'ironia tagliente e le battute spiazzanti. La gestione delle due donne è stato oggetto di dibattito sul web, in un feroce confronto che ha visto Marcuzzi avere la peggio.

Che paragoni del genere non abbiano senso lo ha spiegato Geppi Cucciari, altra protagonista della kermesse canora che in conferenza stampa ha chiarito: "Carlo Conti ha fatto una scelta. Ha chiamato tante persone con personalità diverse, i numeri gli stanno dando ragione. Le critiche sono una faccia di questo mestiere. Ti diranno "Sei la più bella" e "Sei un ces*o". Io so che non sono vere né una né l'altra". Ed è un po' questa la risposta da dare ai leoni da tastiera, che Marcuzzi piaccia o meno, una cosa è certa: è stata sé stessa, con il suo modo di fare da "dolce Jessica Rabbit". Un indizio di come si sarebbe comportata nella finale lo ha dato nel corso della serata intonando le strofe di Volevo essere un duro di Lucio Corsi, "l'inno dei cuori di panna" per eccellenza. E in effetti gli abbracci che ha elargito (anche Mara Venier è stata vittima di un suo attacco di amore) richiamavano il motto di Topo Gigio "strapazzami di coccole", con cui il cantante ha duettato nella serata cover.

Checché se ne dica sui social, Alessia Marcuzzi ha portato Alessia Marcuzzi. L'eterna giovane che sembra l'incarnazione dei brani di Jovanotti, il super ospite che ha offerto una ventata di freschezza all'Ariston. È innegabile che quest'anno il vero vincitore di Sanremo sia stata la sincerità: da Corsi al ragazzo della porta accanto Olly, passando per la poesia di Brunori Sas e i sorrisi di Bianca Balti, con buona pace di chi aspettava polemiche e dissing. Fatta eccezione per il collana-gate di Tony Effe e "il giallo del vestito strappato" di Elodie, non c'è stato spazio per il veleno.

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