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Festival di Sanremo 2022

Achille Lauro e il bagno con l’acqua santa, il vescovo di Sanremo: “Ha deriso il Battesimo”

Il vescovo di Sanremo, mons. Antonio Suetta, ha criticato l’esibizione e ha chiesto l’intervento dei vertici Rai.
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Achille Lauro si è battezzato sul palco del Festival di Sanremo, nella prima serata, ha ovviamente lasciato strascichi. Il vescovo di Sanremo, mons. Antonio Suetta, ha criticato l'esibizione e ha chiesto l'intervento dei vertici Rai: "Confermata la brutta piega che si è presa da tempo, il servizio pubblico deve intervenire". Anche il senatore Lucio Malan, Fratelli D'Italia, ha attaccato ieri sera in diretta l'esibizione: "È iniziato il GayPride2022… pardon, Sanremo 2022 con AchilleLauro che ricanta “RollsRoyce” (sostituendo la parola con “Domenica”), profanando il sacramento del battesimo".

La reazione del vescovo di Sanremo

Sull'esibizione di Achille Lauro che nel suo brano "Domenica" ha concluso con una benedizione, il vescovo è stato chiarissimo: "È stato deriso un sacramento".

Achille Lauro ha purtroppo confermato la brutta piega che, ormai da tempo, ha preso questo evento canoro e, in generale, il mondo dello spettacolo, servizio pubblico compreso. La penosa esibizione del primo cantante ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del Battesimo in un contesto insulso e dissacrante. Ho ritenuto doveroso denunciare ancora una volta come il servizio pubblico non possa e non debba permettere situazioni del genere, sperando ancora che, a livello istituzionale, qualcuno intervenga.

Perché Achille Lauro si è battezzato

Achille Lauro ha detto la sua sul significato del battesimo sul palco del Teatro Ariston e lo ha spiegato con diversi post su Instagram: "Oggi 61 anni fa nasceva mia madre. Oggi 61 anni dopo le regalo l’apertura del Festival di Sanremo. Ancora oggi guardo questa donna nello stesso modo. Le madri sono esseri divini, ci danno la vita ogni giorno. Oggi, in un nuovo inizio, vi omaggio del mio battesimo. Che dio ci protegga. Hallelujah". Per Achille Lauro si tratta di un inizio come lui stesso ammette: "Mi sono interrogato sul senso del mio essere del mio essere di passaggio, del mio essere umano. Il palco è lo stesso di sempre. Io, invece, no".

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