Anna Tatangelo: “A mio figlio insegno il rispetto per la compagna del padre, non lo faccio per Gigi ma per lui”

Nell'ultima puntata del podcast One More Time di Luca Casadei è stata ospite Anna Tatangelo. La cantante si è raccontata andando in profondità, ricordando anche momenti particolarmente difficili della sua vita privata, nonché della sua carriera, iniziata da giovanissima, rivelando di aver dovuto affrontare anche un periodo di grande difficoltà, a seguito del quale ha iniziato un percorso di terapia. Non poteva mancare un cenno anche alla sua storia con Gigi D'Alessio, dalla quale è nato suo figlio Andrea.
Anna Tatangelo sul rapporto tra suo figlio e la compagna di Gigi D'Alessio
Lo scorso 24 marzo, Anna Tatangelo ha festeggiato i 15 anni di suo figlio Andrea, nato dalla lunga storia d'amore con Gigi D'Alessio. La cantante ha raccontato di aver insegnato a suo figlio il rispetto nei confronti di Denise Esposito, la donna che adesso è accanto suo padre, rispondendo così ad una domanda postale da Casadei, inerente proprio alla nuova vita di D'Alessio:
Credo che Andrea abbia la fortuna di avere una mamma che cerca di fare capire le cose. Non lo faccio per Gigi, lo faccio per Andrea. Gli dico ‘sono i tuoi fratelli e le tue sorelle, è una cosa bella perché un giorno potrai contare su di loro, devi essere felice per papà'. Queste sono le cose che sente dalla mamma. Perché io ho vissuto il contrario, ho vissuto una guerra interna in cui io ero ‘la donna' e ho visto come questo facesse male a me, a Gigi e ai figli. Ecco perché mio figlio deve comunque portare rispetto anche alla compagna.
Parlando, poi, del suo privato, Tatangelo dice: "La persona che mi sta vicino deve rispettare un puzzle già fatto. Ho la mia casa, mio figlio, il lavoro. Se devi minacciare quello che mi sono costruita… No. Ho molta meno pazienza rispetto a prima. Non rimpiango nulla del passato, ma se dovessi vivere una storia del genere oggi o non la vivrei, o la vivrei in maniera diversa".
Anna Tatangelo e l'inizio della terapia
La cantante racconta che, dopo aver reso nota la storia d'amore con Gigi D'Alessio, ha iniziato a risentire delle ripercussioni di un'esposizione mediatica così forte, tanto da sentirsi travolta da tutto quello che stava vivendo. Pensare che, il suo sogno da ragazzina, fosse da sempre quello di cantare:
A un certo punto ho sentito l’esigenza di iniziare un percorso con una psicoterapeuta, ero sovrastata da tutto. Ero la compagna di Gigi, le canzoni erano di Gigi, era un continuo attacco, come se la mia storia facesse da prefazione a quello che realmente era Anna. Se non inizio a pensare io a proteggere un po’ quella bambina lì, che non è mai stata bambina, non lo può fare nessuno. L’anno prima del mio primo Festival di Sanremo, nel 2002, io stavo sul divano con la mia mamma, e le dissi “mamma ma secondo te, prima o poi farò Sanremo?” E lei mi disse: “Tu credici”. L’anno successivo feci Sanremo.
Tatangelo continua parlando di come il giudizio degli altri l'avesse sempre condizionata e di come anche oggi, che ha imparato ad allentare il peso delle parole altrui, il giudizio possa essere difficile da gestire:
Avevo paura del giudizio e invece hai carpito la Anna bambina, quella che va protetta. Perché tutti noi abbiamo un bambino da proteggere, il fatto di non rendere troppo conto agli altri e di farsi sovrastare dal giudizio degli altri è importante, ti aiuta a vivere meglio, ogni tanto veramente dovremmo staccarci dai social e da quello che pensa la gente, perché poi ci condiziona la vita purtroppo.
"Ho odiato il mio secondo Festival di Sanremo"
A proposito del Festival di Sanremo, al quale ha partecipato più volte, Tatangelo ha raccontato di aver odiato la sua seconda partecipazione alla kermesse, perché non voleva andarci, aveva solamente 16 anni. Allo stesso tempo, però, ha raccontato che quel momento le ha fatto capire molte cose:
Con il Festival ho sempre avuto un bel rapporto a parte una volta. Io a un certo punto ho odiato il secondo Festival di Saremmo che ho fatto, perché non lo volevo fare. Il mio papà però ci teneva era un’occasione importante, eccetera. Però, ti giuro che io proprio non volevo farlo, in primis perché la canzone non mi piaceva. Quanti anni avevo? 16 anni. Però, da una parte, sono grata a quel momento lì, perché ho capito l’up and down che c’è nel nostro mondo. Perché nel momento in cui ho vinto il primo Festival di Saremmo a 15 anni, sono tornata a Sora e erano tutti pazzi, tipo, “bentornata siamo fieri”. L’anno successivo non mi ha considerato nessuno. E lì ho detto, “ok, funziona così”. In quel momento ho iniziato a comprendere diverse cose e questo è l’unico aspetto positivo”.