Federica Pellegrini e il primo anno da mamma: “Spero Matilde si innamori dello sport. Un altro figlio ora no”

Federica Pellegrini ha tracciato un bilancio del suo primo anno da mamma. La nuotatrice e il marito Matteo Giunta hanno accolto in famiglia la piccola Matilde nel gennaio 2024. La bambina ha oggi 1 anno e due mesi e i genitori l'hanno sempre lasciata libera di scegliere se e quale sport iniziare a fare. Quanto al secondo figlio, l'atleta ha le idee chiare: "In questo momento passo dal dire ‘ok ce la possiamo fare' a un bel ‘assolutamente no' ".
Federica Pellegrini e il primo anno da mamma
"Un anno con Matilde mi ha insegnato più di mille vittorie", ha confessato Pellegrini in un'intervista rilasciata al settimanale Chi. La nuotatrice ha tracciato un bilancio dei primi mesi da mamma, durante i quali ha sempre potuto contare sull'appoggio del marito Matteo Giunta. I due si sono sempre divisi i compiti, sopportandosi a vicenda:
Mi rendo conto che non è la norma, anzi. Posso dire che ho sempre cercato un uomo che fosse alla pari, che non avesse bisogno di schiacchiarmi per sentirsi più forte, quindi, secondo me, dipendente da quello che noi cerchiamo all'inizio della nostra storia, perché poi quando c'è un bambino diventa tutto più complicato.
Pellegrini e il marito hanno trovato il modo di stare insieme e prendersi cura entrambi della figlia, pur rispettando i numerosi. "Io sono fortunatissima, posso scegliere. Non sono la regola, dovrebbe esser così per tutte le donne", ha spiegato. E, sull'idea di avere un secondo figlio, ha ammesso: "È difficile pensarci. Devo dire che in questo momento passo dal dire ‘ok che la possiamo fare' a un bel ‘assolutamente no', dipendente un po' dalle giornate, però per ora è presto. Matilde ha ancora bisogno di noi, non va ancora al nido".
"Tifo perché Matilde si innamori dello sport"
Pellegrini e Giunta hanno avvicinato la figlia Matilde al mondo del nuoto fin dai primi mesi di vita, facendole sviluppare fin da subito un certo feeling con l'acqua. "Di sicuro saprà nuotare, poi farà quel che vorrà", aveva raccontato la campionessa in un'intervista al Corriere della Sera. Nessuna pressione, quindi, per la bambina ma la massima libertà di scegliere. Un concetto che la nuotatrice ha voluto ribadire ancora una volta, non nascondendo la speranza che possa seguire le sue orme:
Non tifo perché diventi una campionessa, ma perché si innamori dello sport: la differenza fra l'innamorarsi e il voler diventare un campione è sottile, ma c'è. Poi spesso capita che se ti innamori di qualcosa, piano piano i risultati arrivano. Puntiamo sul sentimentalismo (ride, ndr). Se poi sceglierà di nuotare, dovremmo prepararla.