Mare Fuori 5

Serena de Ferrari: “Lasciare Mare Fuori mi ha reso più leggera, in Belcanto fiera di aver cantato con la mia voce”

In un’intervista a Fanpage, Serena de Ferrari si racconta tra carriera e vita privata e spiega l’emozione di diventare mamma a 26 anni. Il personaggio di Viola in Mare Fuori l’ha portata al successo: “Le vorrò sempre bene, ma non mi manca. Senza di lei mi sento alleggerita”. In Belcanto presta il volto a Maddalena Bellerio e canta in lirica con la sua voce, ma il suo sogno non l’ha ancora realizzato.
A cura di Sara Leombruno
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Il personaggio di Viola in Mare Fuori l'ha portata al successo, ma Serena de Ferrari vuole scostarsi dall'idea di poter interpretare solo personaggi "cattivi". Con Maddalena Bellerio, a cui presta il volto in Belcanto, c'è riuscita parzialmente e a raccontarlo è lei stessa a Fanpage: "È solo una ragazzina viziata e capricciosa. Il mio sogno resta quello di produrre un film su una musicista, per onorare la mia passione per l'opera". Nell'intervista appare raggiante, col sorriso stampato sul volto e distesa al punto di non sembrare al nono mese di gravidanza. A poche settimane dal parto, l'idea di diventare mamma non la spaventa: "Mia figlia si chiamerà Amelia, ho sempre saputo fosse una lei. Le auguro di saper amare come me".

In Belcanto interpreti Maddalena, l’antagonista di Antonia e Carolina, nella serie. Avevi fatto il provino per questo personaggio o è stato il regista Carmine Elia a indirizzarti verso il ruolo?

Conoscevo già Carmine Elia perché era stato lui a scegliermi per per Mare Fuori, quindi mi ha richiamata per interpretare Maddalena Bellerio, conoscendo anche il mio passato e presente da cantante.

Com'è stato tornare a fare la "cattiva"?

Ci sono cattive e cattive. Credo che ci sia un abisso tra Viola, che era completamente fuori di testa, e la stessa Maddalena. Lei è semplicemente viziata, una ragazzina capricciosa, ma il mio approccio alla parte è stato completamente diverso. Immergermi nella sua personalità così eccentrica, in realtà, è stata una cosa divertente.

Hai spesso sottolineato l’importanza del messaggio veicolato da Viola in Mare Fuori, crudele ma anche fragile. Nel caso di Maddalena, quale credi sia questo messaggio?

È una donna che ha un'obiettivo e se ne frega delle circostanze, è molto caz*uta da questo punto di vista. Non le importa che le stiano rubando il fidanzato, ad esempio, come non le importa di non essere riuscita a ottenere la parte in uno spettacolo teatrale a cui teneva. Lei continua dritta per la sua strada, nonostante quello che succede intorno.

Serena de Ferrari è Maddalena Bellerio in Belcanto
Serena de Ferrari è Maddalena Bellerio in Belcanto

Hai studiato opera e quindi il canto lirico rientra nelle tue abilità, in Belcanto quella che sentiamo è la tua voce?

Sì, è la mia, è stata solo modificata leggermente per esigenze di regia. Ho un timbro molto scuro e grosso, sono un contralto e, visto che nella serie interpretiamo delle ragazzine, mi avevano chiesto di poter fare una voce un po' più chiara. L'hanno leggermente alzata, ma rimane la mia voce.

Uno degli aspetti più discussi della serie è proprio quello del canto in playback, il fatto che si noti una discordanza con la mimica facciale delle attrici. Da esperta in materia, è una cosa che hai notato anche tu?

È molto difficile interpretare una cantante lirica di livello, le mie colleghe hanno recitato arie che le soprano riescono a cantare dopo anni di studio. Nonostante questo, penso che abbiano fatto un ottimo lavoro, perché in sei mesi hanno dovuto imparare la mimica facciale di un cantante lirica che fa questo lavoro da anni. La voce dei loro personaggi è di qualcun altro, ma non è una cosa che ho trovato disturbante.

Credi che la serie renda giustizia a quest'arte, per il modo in cui è raccontata?

C'è un grande tributo all'opera, ma il focus della serie è su altro, è sulla storia del personaggi. Alcune arie sono state modificate per farle arrivare a un pubblico più ampio, non esperto, ma non l'ho trovato offensivo. Con Maddalena, mi sono avvicinata al sogno di interpretare una musicista, ma il mio desiderio resta quello di scrivere un film su una compositrice o una musicista e produrlo io stessa, un giorno, per celebrare a pieno le donne nella musica.

Com’è stato ritrovarti sul set insieme a tanti ex colleghi di Mare Fuori, come Giacomo Giorgio, Carmine Recano e Vincenzo Ferrera?

È stato molto bello, ci siamo divertiti tanto a ritrovarci in questa veste diversa, ottocentesca. È stato interessante anche attuare un approccio recitativo differente, visto che la serie è ambientata in un'altra epoca.

Vincenzo Ferrera, Carmine Recano e Giacomo Giorgio in Belcanto
Vincenzo Ferrera, Carmine Recano e Giacomo Giorgio in Belcanto

Sei riuscita a entrare in sintonia con Viola fin dall'inizio o, anche tu, come tanti spettatori, l'hai compresa davvero solo dopo la terza stagione, quando si è scoperta la sua storia?

Sono sempre stata innamorata di lei. Quando ho fatto il primo provino, mi avevano mandato solo un paio di scene e mi ero subito detta: "Caspita, è proprio una villain super figa". Quando ho letto tutto il copione, poi, ho capito che avrei dovuto fare un grande lavoro di ricerca per interpretarla, visto il grande danno psicologico che si portava dietro. Col tempo, è diventata un veicolo per raccontare una delle tante storie taciute di giovani che hanno a che fare con la depressione, una malattia mentale che spesso è invisibile. Volevo lanciare il messaggio che non si deve finire per forza come lei, che si può anche tornare a stare bene.

Il rischio quando si interpretano questi personaggi così complessi è quello di confondere la percezione di sé stessi con quella del personaggio stesso. Ti sei mai sentita troppo coinvolta dai suoi turbamenti?

Nel momento in cui la interpretavo, pensavo di riuscire a mantenere un distacco. Poi, però, quando ho lasciato Mare Fuori mi sono sentita alleggerita. Il suo è stato un personaggio complesso e a ripensare a certe scene mi viene ancora la pelle d'oca. Penso di aver avuto coraggio a interpretare la sua storia in modo così viscerale e quando me ne sono allontanata, mi sono sentita meno pesante.

Ti manca, Viola?

No, per niente (ride, ndr). Le vorrò sempre bene, per me è stato un personaggio importante, però non mi manca. Voglio solo personaggi più leggeri in questo periodo. Inoltre, non avrei mai fatto più di tre stagioni, perché c'era il rischio di essere associata a lei di continuo. Ho fatto fatica a scollarmi di dosso il suo personaggio, ci ho messo tanto a convincere i registi che potessi fare anche altro, oltre la cattiva.

Serena de Ferrari (Viola) e Clara Soccini (Crazy J) in Mare Fuori 3
Serena de Ferrari (Viola) e Clara Soccini (Crazy J) in Mare Fuori 3

Continui a seguire Mare Fuori anche dopo aver lasciato il cast? Cosa pensi dell’evoluzione della storia?

Sicuramente, è molto diversa rispetto alle prime stagioni. I miei colleghi siano tutti bravissimi ma, visto l'abbandono di vari personaggi delle vecchie stagioni, la trama è cambiata totalmente. Continuo sempre a seguirla perché c'è ancora Clotilde Esposito, che nella serie interpreta Silvia, è la mia migliore amica e mi fa piacere vedere come evolve il suo personaggio.

Hai raccontato di aver sofferto di depressione in passato e di come sia stato importante per te intraprendere un percorso di terapia. Quel momento è collegato, in qualche modo, a Mare Fuori?

No, prescinde da quell'esperienza. Ero appena tornata da New York e ho cercato un aiuto perché non stavo bene, quindi ho iniziato la terapia ancor prima di vincere il provino. Questo percorso, però, mi ha aiutato tanto a interpretare Viola. Lavorando su te stesso, riesci a comprendere di più la psiche del personaggio, ne intercetti sfumature sempre nuove.

Tra poche settimane diventerai mamma di una bambina, hai scelto il suo nome?

All'inizio avrebbe dovuto essere Maya, ma alla fine ho deciso che si chiamerà Amelia. Non ci sono motivi particolari, mi piace molto come suona e, visto che me la immagino già come una principessina, volevo avesse un nome dolce ed elegante.

Se oggi dovessi mandarle un messaggio da farle ascoltare quando crescerà, cosa le diresti?

Lei lo saprà già a quel punto, ma le ricorderei che sono stata innamorata di lei dal primo giorno e ho sempre sentito che fosse una lei. Mi sono immersa tantissimo in questa esperienza e credo che a lei sia arrivato. Sono sicura che saprà amare intensamente come so amare io, glielo auguro con tutto il cuore.

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