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A chi conviene rubare Sanremo alla Rai? Mediaset potrebbe rinunciare, per Nove è un rischio troppo alto

Il clamore per Sanremo che lascia la Rai potrebbe rivelarsi un fuoco di paglia. Pier Silvio Berlusconi mesi fa aveva parlato chiaro e nei corridoi Mediaset non si parla di una partecipazione alla gara per organizzare il Festival. L’azzardo di Discovery resta invece una possibilità, ma il rischio di una tonfo sarebbe altissimo.
A cura di Andrea Parrella
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Da giorni si discute nuovamente di Sanremo e della possibilità che dall'anno prossimo il festival possa lasciare la Rai, per essere trasmesso da un'altra emittente. La ragione è la delibera del comune di Sanremo con cui sono stati definiti i paletti del bando per affidare l'organizzazione delle prossime edizioni di Sanremo, cui potranno partecipare tutte le emittenti nazionali in grado di rispettare determinati criteri. Oltre alla Rai si parla principalmente di Mediaset e Discovery, le sole potenzialmente interessate a prendere parte alla gara. Dopo i clamori dei primi giorni, tuttavia, sembra prendere forma l'ipotesi di una gara deserta, o meglio di una corsa in solitaria della Rai.

Se nei giorni scorsi sono circolate voci fantasiose di una Rai irritata per la delibera del Comune di Sanremo (il sindaco in realtà aveva preannunciato la cosa in conferenza stampa, durante il Festival) e pronta a organizzare la manifestazione anche in un'altra sede, con l'ipotesi concreta di Torino, la sensazione è che quello montato nei giorni scorsi possa essere solo un grande polverone. Che alla fine, insomma, siano pochissime le possibilità di un Sanremo su un'altra rete, o addirittura di un Festival organizzato dalla Rai altrove.

Le parole di Piersilvio Berlusconi su Sanremo in Mediaset

"Da italiano mio auguro che il festival di Sanremo rimanga in Rai". Lo aveva detto in modo inequivocabile Pier Silvio Berlusconi a dicembre del 2024, dopo la sentenza del Tar della Liguria che definiva illegittimo l'affidamento diretto dell'evento alla Rai. Parole che non c'è motivo di credere valide ancora oggi,  con una sola deduzione chiara, ovvero che Mediaset potrebbe non partecipare alla gara per organizzare il prossimo Festival, lasciando campo libero alla concorrenza diretta. Fanpage.it apprende in queste ore che a Cologno Monzese la sensazione sarebbe proprio questa. Sanremo non è un'opzione sul tavolo e, per quanto i corridoi non siano i piani alti, dove le decisioni si prendono, è proprio nei corridoi che certe cose si iniziano a respirare prima ancora che avvengano. Il Biscione, pur essendo il solo concorrente che appare davvero strutturato per un evento mastodontico come Sanremo, potrebbe quindi sfilarsi dalla corsa per Sanremo, intenzionato a non infastidire la Rai. D'altronde ci sarebbero buonissime motivazioni per farlo. Sia per la pax televisiva, che ormai va avanti da anni e garantisce una situazione da cartello per le generaliste, che per una mera questione di opportunità. Portare Sanremo fuori dalla Rai equivarrebbe al tentativo di "spostare il Natale", data la sacralità dell'evento. Il rischio, nel prendere parte alla manifestazione di interesse del Comune di Sanremo, sarebbe quello di alterare gli equilibri precari di un evento che potrebbe uscirne danneggiato e danneggiare chi lo sottrae al suo "legittimo" proprietario. Ritrovarsi tra le mani, insomma, una rogna da gestire più che una grande occasione da cogliere.

La situazione di Nove

Se Mediaset pare non considerare la corsa per Sanremo, non si può dire lo stesso dell'altro possibile concorrente della Rai, ovvero Discovery. Come noto i dirigenti, chiamati a commentare, non hanno escluso l'interessamento all'organizzazione del Festival, potendo contare sul volto di Amadeus come possibile cavallo di troia in qualità di direttore artistico e conduttore di un Sanremo sul Nove. L'azzardo non è da escludere e Discovery potrebbe decidere di prendere parte alla gara rovinando i piani della Rai, ma candidarsi all'organizzazione di Sanremo sarebbe per il gruppo un'operazione dal rischio altissimo, soprattutto dopo la riuscita parziale dell'operazione Amadeus fino a questo momento. Il passaggio in pompa magna del conduttore da Rai al Nove ha avuto una riuscita parziale in termini di impatto, con ascolti che hanno faticato ad adeguarsi al clamore dell'audace operazione di mercato televisivo. Insomma, Sanremo sarebbe una specie di all in, con cui si può vincere tutto ma anche il contrario. Ci sono buone ragioni per credere, in sostanza, che almeno a questo giro Discovery resti ferma, o che non corra per vincere la gara, in attesa di strutturarsi a dovere per una scommessa di questo tipo, senza precedenti in Italia.

Troppo rumore per nulla? Lo scopriremo nelle prossime settimane.

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