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Pierdavide Carone a Ora o mai più: “Dopo la morte di Lucio Dalla, non sono stato più lo stesso”

Il cantautore ex Amici si rilancia a Ora o mai più e racconta lo snodo fondamentale della sua carriera: la morte di Lucio Dalla.
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Pierdavide Carone ha raccontato, nella prima puntata di Ora o mai più condotto da Marco Liorni su Rai1, alcune tappe fondamentali della sua carriera. Ha iniziato ricordando "Per tutte le volte che", una canzone nata come regalo di compleanno per la sua ragazza dell'epoca. "Non avevo soldi per farle un regalo vero, così le regalai una canzone," ha spiegato Carone.  Nel 2012, la collaborazione con Lucio Dalla ha segnato una svolta importante per Carone. "Quando sente Nanì, lui esce pazzo," ha ricordato. La canzone è stata portata a Sanremo con l'approvazione di Gianni Morandi, a patto che Dalla partecipasse. Purtroppo, Dalla è scomparso 12 giorni dopo il Festival, un evento che ha profondamente segnato Carone. "Da lì ho perso di vista quello che dovevo fare," ha ammesso, riflettendo sulle scelte sbagliate fatte fino al 2018.

Le parole di Pierdavide Carone

Con Ora o mai più, Carone partecipa alla sua quarta gara musicale, con una rinnovata consapevolezza. "Non sono mai stato competitivo. È arrivato il momento di scoprire chi mi sosterrà," ha dichiarato, aprendo un nuovo capitolo della sua carriera con determinazione.

"Per tutte le volte che" è una canzone che avevo scritto per la mia ragazza dell'epoca, come regalo di compleanno. Non avevo soldi per farle un regalo vero e le regalai una canzone. Maria mi prende in disparte: che dici se diamo il pezzo a Valerio Scanu? E io rispondo: si avvicina il serale, che canto al serale? E lei aveva sentito questa canzone, Di Notte, tu canti quella. È stato geniale. Valerio Scanu ha cantato "Per tutte le volte che" e ci ha vinto Sanremo, io con Di Notte ho fatto un grande successo.

Il ricordo di Lucio Dalla

Lucio Dalla è stato uno snodo fondamentale della sua vita, purtroppo la morte prematura dell'artista bolognese lo ha disorientato:

A Sanremo ci arrivo nel 2012 con Lucio Dalla. Quando sente Nanì, lui esce pazzo. Dice: questa canzone deve fare Sanremo. Morandi disse sì, solo se ci veniva anche Dalla. Dopo quarant'anni si è messo al mio servizio. Lui muore 12 giorni dopo il Festival e da lì ho perso di vista quello che dovevo fare, quello che doveva essere. Nel periodo che va dalla morte di Lucio fino al 2018, ho fatto solo scelte sbagliate, artistiche e umane. Se dovessi tornare indietro cercherei di perdere meno tempo.

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