Raffaele Morelli: “L’ansia va accolta non scacciata. Gli uomini evoluti hanno curato il loro femminile”
Raffaele Morelli è uno dei più noti psichiatri e psicoterapeuti italiani, da anni divulgatore e autore di libri che hanno venduto migliaia di copie. Dal 1979 dirige l’Istituto Riza, con il quale pubblica la rivista Riza Psicosomatica. Intervistato dal Corriere della Sera ha parlato di come bisognerebbe praticare l'esercizio di soffermarsi sul presente, perché la longevità passa attraverso una vita sana, non solo dal punto di vista fisico, ma anche mentale.
L'importante di custodire una parte di sé
Il professore Morelli ne è convinto, per poter aspirare ad una vita longeva, che non si intenda solamente lunga, è necessario prendersi cura del corpo quanto della mente, ma soprattutto allenare le emozioni, un concetto che potrebbe essere meno ostico di quanto si possa pensare:
Intanto coltivando una parte “segreta” di noi stessi. Oggi diciamo tutto, raccontiamo tutto, pretendiamo che ogni minima emozione sia spiegata e scandagliata. Molti dei miei pazienti si meravigliano quando arrivano da me e si aspettano chissà quali discorsi sapienti, mentre io dico loro semplicemente “Ora chiuda gli occhi e mi dica che cosa le piace fare.
Custodire una parte di sé, rende anche più semplice il processo di riconoscimento: "Con questo tema arriviamo ad un altro cardine importante: la consapevolezza. Vivere più a lungo vuol dire anche vivere insieme al nostro corpo che cambia, osservarne con lucidità le trasformazioni e starci insieme".
La longevità è legata alla salute mentale
Ogni individuo è fatto di un "io" e di un "sé", distinzione che Morelli fa con estrema chiarezza, specificando sulle pagine della testata quale sia la differenza che intercorre:
Quest’ultimo (il sé ndr.) è il luogo più profondo e più intimo dentro di noi che ci conosce e sa cosa ci serve meglio di noi stessi. Il Sé non ragiona come l’Io, che è preso da mille opinioni e convinzioni esterne. Volendo fare un paragone con un frutto, presente in molte tradizioni come quella ebraica, possiamo dire che il Sé è il seme, l’Io è la pelle.
A questo proposito è importante cercare di mantenere salda questa congiunzione che esiste tra l'Io e il sé, ed esiste un modo per farlo: "Se impariamo a pensare di meno e a vivere di più le cose che ci accadono, non solo ci guadagneremo in anni di vita, ma anche in salute. Perché non dimentichiamo che vivere più a lungo conta se si sta bene". Il vivere bene passa attraverso l'alleggerimento:
Perché tensioni, convinzioni sbagliate, giudizi e ansia danneggiano anche il sistema immunitario. Oggi è provata la connessione tra benessere interiore e minore incidenza di infiammazioni. Dunque, spazio al presente. Dove ogni cosa è come è, senza ulteriori carichi emotivi. Nella mia esperienza di psicoterapeuta vedo tante persone che piangono per cose accadute anche molti anni prima. Persone convinte che non guariranno più dalla loro ferita: in realtà è proprio così, rimuginando sul passato, che la ferita non arriverà mai a cicatrizzarsi.
Un buon esercizio, secondo Morelli, sarebbe quello di chiudere gli occhi: "Ci focalizziamo su quello che sentiamo qui e ora, ci accorgeremo che sottoporci ogni giorno a processi non è solo inutile, ma anche dannoso". Ma come fare a non farsi sopraffare dalle preoccupazioni? Il professore risponde:
Per esempio accogliendo tutto quello che ci accade, senza opporre resistenza. L’ansia non va combattuta, va accettata. Plotino diceva che l’ansia è il modo perfetto per partorire una nuova forma di noi stessi. Il dolore, la rabbia, la tensione, la gioia: ogni cosa va accolta senza trattenerla. Il principio del Tao. La nostra vera natura è nel vuoto proprio perché ricomincia ogni volta
L'uomo e l'accettazione del femminile
Tema affrontato nell'intervista è anche l'accettazione del femminile, che potrebbe condurre ad una vita non solo più duratura, ma in qualche modo anche migliore:
Io credo che le donne siano più complesse degli uomini, perché sono circolari. In loro la vita prende forma, arriva a compimento e infine nasce. La donna è ciclica, ricomincia ogni volta.
A questo proposito, Morelli si sofferma su una considerazione importante, che tocca tematiche delicate come quelle della violenza di genere: "Un uomo evoluto ha saputo curare la sua parte femminile. Se un uomo non riconosce e non abbraccia il proprio lato femminile sarà un disperato. O una persona piena di rabbia".