video suggerito
video suggerito

La morte di Paolo Benvegnù sconvolge tutti, l’ultima apparizione in tv ieri a Via Dei Matti

In maniera inconsapevole, nel dolore e nello sgomento per il lutto, la serata di ieri ci lascia l’ultima memorabile apparizione televisiva di Paolo Benvegnù.
1.579 CONDIVISIONI
Immagine

Il 2024 si chiude malissimo. La notizia più brutta per le circostanze improvvise: la morte di Paolo Benvegnù. Una morte arrivata il giorno dopo la sua apparizione televisiva a Via dei Matti, il programma di Stefano Bollani e Valentina Cenni. Il cantautore ha eseguito, accompagnato al pianoforte da Bollani, "È solo un sogno", brano di Piccoli fragilissimi film. A fine puntata, ha poi eseguito una cover della canzone gospel "Oh Happy Day". In maniera inconsapevole, nel dolore e nello sgomento per il lutto – "Ma mica si muore così?" è l'adagio che recitano i fan – la serata di ieri ci ha regalato l'ultima memorabile apparizione televisiva del cantautore. C'è qualcosa di poetico e di doloroso.

"Il vero cantautore è un ricercatore di cose inutili"

Nel corso della sua partecipazione al programma, Paolo Benvegnù ha raccontato del suo rapporto con George Harrison, tema della puntata. "Il vero cantautore è uno studioso, un ricercatore", ha raccontato, "di cose non utili. Tutto deve essere teso all'utile di denaro, di potenza mentre noi brancoliamo nell'inutile. Ma chi è che dice che cosa sia veramente utile? Io trovo utilissimo vedere i bambini correre nei prati. Non portano denaro, ma portano gioia". 

La sua ricerca costante di un significato nel vivere quotidiano

Paolo Benvegnù è stato un cantautore totale, prima come fondatore degli Scisma, dopo con una carriera solista che stava celebrando con la riedizione del primo disco, a vent'anni dall'uscita. È stato uno che come pochi ha saputo indagare le profondità dell'animo umano, trasformando il suo esistenzialismo in veri e propri capolavori in musica. Brani come "La schiena" – "Certo, l'ambizione è un lusso, Come la miseria, La privazione, La punizione, Ti guardi intorno e non sai chi cercare, Per questo ti insegno a costruireE a dare spazio alle tue idee più strane" – o come la stessa "È solo un sogno", eseguita poche settimane fa con Irene Grandi dal vivo – "Tutto resta uguale e i nostri occhi annoiati e semispenti Non si accorgono che il sole ci riscalda tutti" – o ancora "Se questo sono io" – "Se questo sono io, allora sono i primi colori che hai visto". La transitorietà dell'esistenza, l'amore declinato in una forma complessa, pura, la ricerca costante di un significato nel vivere quotidiano.

1.579 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views