Luca Marinelli sul ruolo di Mussolini: “Mia nonna l’ha visto per 7 ore e mi ha detto che ho fatto bene ad accettare”
Luca Marinelli è stato ospite di Diego Bianchi a Propaganda Live su La 7, venerdì 13 dicembre. La serie M – il figlio del secolo, tratto dal libro di Antonio Scurati, debutterà su Sky e NOW in esclusiva il 10 gennaio 2025. "Vengo da una famiglia antifascista. Quando ho detto a mia nonna che avrei fatto Mussolini, ricordo un lungo silenzio e poi la domanda: ‘Perché?'", ha dichiarato, "È stato un perché pesantissimo, avevo tante risposte, ma in realtà le ho detto che mi sarei voluto prendere una piccola parte di responsabilità nel portare avanti il messaggio del libro di Antonio Scurati".
Luca Marinelli: "Mia nonna ha approvato dopo averlo visto per 7 ore"
"La prima volta l'ho visto con nonna, mio padre e mi madre. Li ho portati a Cinecittà e lo abbiamo visto per 7 ore di seguito. Quando lei mi ha detto che avevo fatto bene, sono stato molto felice", così Luca Marinelli ha continuato nel racconto di una prima condivisione avvenuta in famiglia. "Sono timido, non sembra possibile, essendo un attore, ma in realtà lo sono. Dal punto di vista umano è stato davvero doloroso, fortunatamente tornavo a casa con una sospensione di giudizio, che mi consentiva di riprendermi", ha aggiunto. "Come ne sono uscito dal personaggio? Esercitando le cose più belle che possiamo fare, ovvero l'amore, la condivisione e lo stare assieme, tutti aspetti del tutto esclusi da quel contesto storico", ha concluso.
Com'è stato da antifascista interpretare il fascista Mussolini
Già precedentemente, Luca Marinelli aveva spiegato la difficoltà nell'interpretare Benito Mussolini in una serie così cruda ed emotivamente complessa: "Ho fatto molti pensieri prima di accettare il ruolo perché vengo da una famiglia antifascista e io stesso sono antifascista. L’inizio è stato abbastanza doloroso: già dai tempi della scuola di recitazione mi è stato detto di non giudicare il personaggio e da antifascista interpretare Mussolini è stata una delle cose più dolorose che io abbia fatto. Ho dovuto sospendere il giudizio sulla persona, ho cercato di allontanarmi dalla definizione di mostro e ho ragionato sul fatto che Mussolini fosse a tutti gli effetti un criminale. C’è stato un grande lavoro di studio e devo dare merito a Joe Wright (il regista, ndr) che è stato capace di tirare su uno straordinario gruppo di attori e di attrici".