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New Martina e la folla che si affanna per una foto con lei: non è una questione di merito ma di metodo

Il video in cui New Martina veniva accolta da quasi quattromila persone come una star all’inaugurazione del suo nuovo negozio a Palermo ha generato diverse polemiche. Come ha fatto una creator che applica cover e pellicole ai cellulari a raggiungere una fama così grande? Il merito è del metodo, nel suo caso dell’operazione di “Martinizzazione”.
A cura di Eleonora Di Nonno
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Sui social si chiama "New Martina" ma non c'è niente di "nuovo" in un fenomeno di cui Caparezza cantava già nel 2009. Il cantante nel brano Io diventerò qualcuno proponeva una critica politica all'"uomo qualunque" (schiavo dell’autopromozione e privo di individualità) ed è innegabile come, già in tempi non sospetti, ironizzasse sui personaggi che esplodono grazie al web. Un preambolo musicale necessario per provare ad analizzare il successo della creator che, filmandosi mentre applica cover su un cellulare, ha costruito un impero. Un impero con un nutrito numero di "sudditi" – termine che su TikTok si trasforma nel più neutrale "seguaci" – che non mancano di mostrarle ammirazione ogni volta che apre un nuovo punto vendita in qualche parte d'Italia.

Ha fatto discutere la presenza di quasi quattromila persone che l’hanno accolta (leggi "assalita") per l’inaugurazione del nuovo punto vendita nel centro commerciale Forum di Palermo. Tra le critiche ricorrenti quella che il suo successo sia immeritato, che non sappia fare nulla e che il suo pubblico sia composto esclusivamente da bambini. Ora, provare a stabilire se il successo di qualcuno sia legittimo o meno significherebbe fare una riflessione filosofica sul significato stesso di fama ma in questo caso sarebbe più appropriato parlare di "viralità".

New Martina (al secolo Carmen Fiorito) da tempo non è più solo "quella delle pellicole" e non perché la sua azienda fatturi più di un milione di euro ma perché è riuscita a sfruttare meccanismi che già si erano rivelati vincenti nelle live NPC (format in cui i tiktoker si muovono in modo meccanico e ripetitivo in risposta agli stimoli degli utenti collegati in live).

Se Giuliana Florio (sì, quella di "O'cor sacr e San Gennar") si concentrava su gestualità ipnotica, il potere dell’asmr (rumori nei video giudicati rilassanti) e su slogan riconoscibili, Carmen Fiorito ha fatto un salto in più. Non solo si pone come una persona vera, che fa un lavoro vero e che lavora in un negozio fisico ma ha anche utilizzato scientemente il potere racchiuso nella frase contenuta nella bio di TikTok o sul suo e-commerce. Quel "Martinizzati anche tu" è emblematico, non solo significa "diventa anche tu parte di qualcosa" ma si rifà al brano di Caparezza di cui sopra "anche tu diventerai qualcuno".

Ora, sta alla capacità critica dei singoli utenti riflettere su questi concetti. Acquistare questo prodotto mi farà sentire parte di qualcosa? E di cosa precisamente? Anche io posso raggiungere la popolarità senza particolari talenti? Su quest'ultimo quesito ci sarebbe da fare un piccolo appunto: in un mondo in cui diventare influencer è ormai un lavoro non è del tutto vero che chi si muove su Internet "non sappia fare niente". Comunicare e comunicare in modo efficace non è per tutti ed è evidente come le modalità adottate da New Martina si siano rivelate fruttuose. L'unica polemica su cui forse vale la pena ragionare è quella mossa da alcuni utenti che puntualizzavano come una grossa fetta dei sui follower sia composta da bambini, target con un'età inadeguata alla fruizione dei social senza un opportuno filtro genitoriale.

Ormai è assodato che grazie ai social tutti possano esporsi in vetrina, sponsorizzarsi o sponsorizzare il proprio lavoro (sì, anche se consiste semplicemente nell’applicazione di cover o pellicole). C'è chi vuole farlo, chi sa farlo e chi non ha alcun interesse nelle dinamiche digitali. Per sopravvivere all'algoritmo, analizzare criticamente i fenomeni o combattere un mondo in cui, giustamente o no, viene regalata visibilità potenzialmente a chiunque si potrebbe provare a capovolgere il verso del brano di Caparezza. Nella canzone dice: "Io diventerò qualcuno. Non studierò, non leggerò, a tutti voi dirò di no: ecco perché diventerò qualcuno". Ecco, si potrebbe anche puntare sull'opzione dell'impegno, dello studio e dell'interesse verso la lettura.

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