Spending review, i cittadini al Governo: Fate presto
Sono oltre 95mila i messaggi inviati dai cittadini italiani al Governo sulla spending review dopo l'apertura di un canale di comunicazione diretta tra popolazione ed Esecutivo sulla revisione della spesa pubblica. Lo comunica una nota diffusa oggi da Palazzo Chigi che rivela l'alta partecipazione dei cittadini a questa iniziativa con addirittura una media di 1 messaggio ogni 2 secondi. Le indicazioni su quali aspetti intervenire e su come tagliare la spesa degli enti pubblici sono le più disparate ma uno solo sembra il leit motiv delle segnalazioni, un invito al Governo a fare presto.
Comuni cittadini, aziende e organizzazioni tra i mittenti – In questa corsa a sottoporre al Governo le proprie idee e consigli in maggioranza sono normali cittadini, ma non sono mancati messaggi di aziende, enti no profit e anche di dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Addirittura c'è chi si è organizzato per bene visto che un sesto dei messaggi arrivati era un copia e incolla, sintomo di una campagna di pressione realizzata appositamente, come rivelano da Palazzo Chigi.
Le segnalazioni in gran parte sui costi della politica – Le email e i messaggi arrivati tramite il sito del Governo da parte dei cittadini italiani riguardano sia grandi problemi generali del Paese che piccole segnalazioni di sprechi e sperperi di denaro pubblico nelle amministrazioni locali e negli enti pubblici. Molti quelli che segnalano possibili soluzioni ai problemi rilevati, che in gran parte riguardano i “costi della politica". Tantissimi infatti quelli che chiedono meno rimborsi ai partiti, ma anche il taglio degli stipendi pubblici dei manager e delle auto blu.
Organizzato un gruppo di lavoro apposito – I messaggi sono stati così numerosi che per controllarli tutti dal Governo hanno deciso di dare vita ad un gruppo di lavoro apposito nell'ambito dell’Ufficio stampa dell'Esecutivo e del Portavoce di Palazzo Chigi composto da dieci persone che per il momento hanno esaminato solo il 20% dei messaggi. Lo stesso gruppo di lavoro una volta ultimati i controlli e le analisi di questi dati dovrà redigere un rapporto completo su tutti i messaggi ricevuti dai cittadini ed infine inviare le segnalazioni ai singoli Ministeri interessati e alla task force capitanata dal commissario Bondi.