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Spending review: ecco tutti i tagli del Governo Renzi

È Il Tempo ad anticipare il piano di revisione della spesa del commissario Cottarelli: tagli a politica, pensioni e imprese. Ma non tutti i risparmi potranno essere utilizzati per il taglio delle tasse…
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È ormai chiaro che una parte importante delle risorse necessarie a finanziare il taglio del cuneo fiscale (con i famosi "80 euro al mese in busta paga") dovrebbe arrivare dal piano per la spending review del commissario Carlo Cottarelli. Un piano che resta ancora "avvolto nel mistero", dal momento che se ne conoscono solo i punti generici e il computo totale dei risparmi complessivi: 6 – 7 miliardi di euro su base annua, dunque poco più di 3 miliardi se i tagli dovessero entrare in vigore a partire da maggio / giugno, come a questo punto sembra altamente probabile.

Qualche informazione ulteriore l'ha raccolta Il Tempo, che ha pubblicato in anteprima le 70 slide del piano Cottarelli, un faldone di numeri ed indicazioni che è ancora allo studio dei tecnici. Le anticipazioni parlano dunque di cinque capitoli essenziali:

2,2 miliardi vengono recuperati dall’efficientamento diretto (800 milioni da iniziative su beni e servizi, 200 dalla pubblicazione telematica degli appalti pubblici, 100 da consulenze e auto blu, 500 dagli stipendi dei dirigenti della pa, 100 da corsi di formazione, 100 dall’illuminazione pubblica, 400 da proposte varie); 200 milioni da riorganizzazioni (riforma province e spese enti pubblici); 400 da costi della politica (Comuni, Regioni e finanziamento ai partiti); 2 miliardi da trasferimenti a imprese e famiglie (un miliardo dai fondi statali alle aziende soprattutto autotrasporto, 400 milioni da quelli regionali, 200 da microstanziamenti, 100 dal trasporto pubblico locale e 300 da quello ferroviario) e 2,2 miliardi da spese settoriali (1,4 da pensioni, 300 milioni dalla sanità, 100 dalla difesa, 200 dall’allineamento della contribuzione delle donne, 200 da revisione delle pensioni di guerra).

Molto interessante è anche notare come appunto le proposte per la revisione della spesa pubblica del triennio 2014 – 2016 (che comunque dovranno passare al vaglio della Ragioneria generale dello Stato) siano destinate ad incontrare non poche difficoltà, legate soprattutto alla complessità dei percorsi da costruire. Sarebbe lo stesso Cottarelli a spiegare che "le proposte per il 2014 richiedono tempi per la preparazione della necessaria legislazione […] e alcune richiedono programmi dettagliati di riforma entro l’estate 2014 basati sugli obiettivi ben definiti". Ma non solo, perché una parte dei risparmi del piano dovrebbe essere destinata alla "riduzione del deficit non della tassazione, soprattutto nel 2015 e nel 2016" e, in sostanza, "lo spazio effettivamente disponibile per ridurre il cuneo fiscale dipende dall’impatto sul quadro macroeconomico e dai relativi effetti sulle entrate". Insomma, non tutte le risorse ottenute dalla spending review potrebbero essere impiegate nel taglio del cuneo fiscale. Ora serve qualcuno che lo dica a Renzi…

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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