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Spending review, 4 miliardi di tagli e un commissario straordinario

Sono queste le decisioni del Consiglio dei Ministri sui tagli alla spesa pubblica che eviteranno tra l’altro l’aumento dell’Iva. Enrico Bondi sarà il nuovo commissario straordinario che coadiuverà il Ministro Giarda.
A cura di Antonio Palma
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Spending review, 4 miliardi di tagli e un commissario straordinario

Oltre quattro miliardi di tagli alla spesa pubblica per il 2012 e un super commissario per la revisione di acquisti di beni e servizi, sono queste le principali decisioni prese dal Governo dopo l'atteso Consiglio dei Ministri di oggi sulla spending review durato cinque ore. Con i tagli alle voci di spesa il Governo conta di recuperare oltre 80 miliardi di euro di cui il 9% negli ultimi sette mesi di quest'anno, che potranno evitare il temuto aumento dell'Iva al 23%. La direttiva preparata dal Premier Mario Monti prende atto della necessità e dell'urgenza di avviare una modifica e una razionalizzazione della spesa pubblica e impegna ogni Ministro a presentare il suo piano di azione per i tagli del proprio Dicastero entro il 31 maggio.

Enrico Bondi il nuovo Commissario straordinario – Su indicazione del Ministro Giarda, incaricato di fare una ricognizione preliminare sulla spending review, il Consiglio dei Ministri ha varato un decreto apposito per la nomina di un commissario straordinario con il compito di definire i limiti di spesa della Pubblica amministrazione. Il nome scelto dal Governo è quello di Enrico Bondi, conosciuto dagli italiani come amministratore straordinario dello Stato impegnato in numerosi casi di salvataggio di società sull'orlo del fallimento come la Parmalat. Ad ogni modo il commissario dovrà coadiuvare il Ministro Giarda e avrà un incarico che non durerà più di un anno.

Ci sarà un comitato interministeriale per la revisione di spesa – Per quanto riguarda il Governo verrà avviato un comitato interministeriale per i tagli alla spesa composto dal Premier, da Giarda, dal ministro della PA, Patroni Griffi, dal vice ministro all'Economia, Vittorio Grilli, e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà. Inoltre l'Esecutivo ha dato l'incarico al Prof Giavazzi di esaminare le risorse pubbliche e i finanziamenti erogati alle imprese, e al Prof. Amato di fare un rapporto sulle risorse destinate a partiti e sindacati. Nei programmi del Governo per la spending review oltre alla generale revisione della spesa, previsto il ridimensionamento delle strutture dirigenziali, una razionalizzazione e distribuzione del personale, una concentrazione dei servizi e una centralizzazione degli acquisti.

I partiti frenano – Intanto dai partiti già sono arrivati i primi avvertimenti al Governo a non toccare determinati capitoli di spesa. Si va dall'aut aut sulle spese per la sicurezza lanciato dagli uomini del Pdl, all'avvertimento a non tagliare fondi allo stato sociale o all'istruzione espresso dal Pd. In generale le forze politiche sembrano concordare sul fatto che bisognerà agire in maniera mirata e non indiscriminatamente, "usare il bisturi e non l'accetta" come ha detto Fabrizio Cicchitto o anche "usare il cacciavite e non la mazza" come ha dichiarato Bersani.

Monti contro gli sperperi del passato –  Monti però non ci sta alle critiche feroci contro l'operato dell'Esecutivo e si scaglia contro gli ex uomini di Governo che inneggiano all'evasione. Nella conferenza stampa il Premier ricorda gli sperperi del passato, le mancate decisioni e le misure controproducenti, come l'abolizione dell'Ici voluta dal precedente Governo, che hanno portato l'Italia alla situazione attuale e che rendono inevitabili i tagli e le nuove tasse .

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