Sparatoria a Firenze: il killer è morto
Una mattina di follia a Firenze, dove un cinquantenne ha aperto il fuoco contro tre senegalesi. Nel pomeriggio, un’altra sparatoria, dopo di che si è ucciso. Gianluca Casseri, 50 anni, militante di Casapound, è morto. In mattinata, panico al mercato di piazza Dalmazia, quando ha sparato contro tre senegalesi: due sono morti, uno è grave in ospedale. Nel pomeriggio, la follia omicida è proseguita al mercato di San Lorenzo, dove l’uomo ha ferito due ambulanti prima di spararsi con una 357 Magnum nel garage del parcheggio.
In piazza Dalmazia c’era molta gente, questa mattina. Secondo il racconto di alcuni testimoni, un uomo brizzolato, sulla cinquantina, sarebbe arrivato con un'auto bianca. Sceso dalla vettura, avrebbe poi sparato tre colpi di pistola contro i tre venditori ambulanti della piazza, prima di allontanarsi. Un edicolante avrebbe, poi, provato a fermare la folle corsa dell’assassino, ma questi gli avrebbe intimato di lasciarlo andare: avrebbe ucciso anche lui. In seguito una decina di senegalesi avevano poi bloccato il traffico con un corteo, al grido di “Vergogna” per i connazionali uccisi. Erano accorsi molti amici delle vittime, tra cui i parenti disperati per l’accaduto.
A oggi pomeriggio risale la seconda sparatoria. Al mercato di San Lorenzo, nuove scene di panico quando lo stesso uomo, a bordo della stessa vettura, è arrivato sparando contro due ambulanti. Rifugiatosi in un garage, poi, l’omicida si è sparato, morendo poco dopo in ospedale, dove riversava già in condizioni gravissime. L’uomo è Gianluca Casseri, cinquantenne di Pistoia e militante di estrema destra. Era stato visto in diversi cortei di Casapound.
In una nota l'associazione di destra ha dichiarato: "Gianluca Casseri era un simpatizzante di CasaPound Italia, come altre centinaia di persone in Toscana, e altre migliaia in tutta Italia, alle quali, come del resto avviene in tutti i movimenti e le associazioni e non solo in Cpi, non siamo soliti chiedere la patente di sanità mentale. Casseri non era un militante della nostra associazione, frequentava talvolta la sede di Pistoia e non abbiamo motivo per tenerlo nascosto. Oggi si è consumata una immane tragedia della follia, e quattro persone sono morte senza motivo, ma se è avvenuta vogliamo ricordare che è anche perché questo Stato non è in grado di fornire alcuna protezione e assistenza ai suoi figli più deboli".