S&P minaccia il declassamento dell’Eurozona, a rischio anche Germania e Francia
Quasi tutti i Paesi dell’Eurozona sono a rischio declassamento rating da parte di Standard & Poor's, lo ha rivelato la stessa agenzia che da ieri ha posto sotto osservazione i conti e le economie della maggior parte delle Nazioni che fanno parte della moneta unica europea. Un avvertimento che non riguarda, dunque, solo gli Stati in difficoltà, come l’Italia, ma anche le grandi potenze economiche del continente, come Francia e Germania. Anzi il pericolo di declassamento è notevolmente maggiore proprio per quei Paesi che attualmente godono della tripla A come la Francia.
Alla notizia di Standard & Poor's le Borse oggi hanno aperto in ribasso e attualmente vi è molta volatilità sui mercati. Dopo la positiva giornata di ieri con le Borse europee spinte dalle notizie che arrivavano da Roma con la presentazione della manovra salva Italia, oggi ci potrebbe essere un’inversione di tendenza. Anche lo spread che ieri ha subito una drastica riduzione, oggi sta avendo un andamento più altalenante.
La crisi sta colpendo l’Europa più di ogni altra parte del mondo e le istituzioni e i Paesi comunitari sono chiamati ad intervenire tempestivamente. Il creditwatch negative, come in gergo tecnico è chiamato l’avvertimento delle agenzie di rating, presuppone che se non vi saranno cambiamenti e riforme nei prossimi trenta giorni il rating dei Paesi sotto osservazione sarà abbassato. Le uniche due Nazioni dell’Eurozona non coinvolte sono Grecia e Cipro il cui rating è già stato declassato, tutte le restanti 15 invece sono a rischio.
Francia e Germania da tempo studiano contromosse importanti per scongiurare un declassamento collettivo dell’Eurozona e anche ieri Merkel e Sarkozy hanno avuto un altro incontro bilaterale, per discutere dei provvedimenti da presentare al decisivo vertice di Bruxelles il 9 dicembre. Il minacciato downgrade è da addebitare proprio alla mancanza di decisioni concrete prese in ambito europeo e che, invece, per i mercati sono essenziali per evitare contagi e future ricadute. Il fatto che questa volta ad essere colpite sarebbero anche le economie di Stati storicamente virtuosi, come ad esempio Olanda e Finlandia, e che colossi come la Francia potrebbero scendere addirittura di due gradini preoccupa i leader europei.
Il tempo a disposizione per le trattative è finito, Parigi e Berlino hanno già pronta la loro bozza di modifica dei trattati che va verso quell’unione fiscale europea invocata dalla Merkel più volte e che prevede sanzioni più pesanti per chi viola gli accordi. Il prossimo vertice europeo si rivelerà come quello decisivo per il futuro dell’Unione Monetaria e anche di quella Europea.