Sondaggi politici, la linea di Matteo Salvini sull’immigrazione conquista anche molti elettori PD
Il 46% degli elettori del Partito Democratico approva la linea dura del ministro dell'Interno Matteo Salvini sulla questione immigrazione (contro il 45% che la disapprova). Questo è uno dei dati più interessanti fra quelli che emergono dal recente sondaggio che Ixé, l'istituto di Roberto Weber, ha condotto sulle intenzioni di voto degli italiani. Complessivamente la forte posizione anti-immigrati di Salvini viene approvata dal 72% degli elettori, mentre solo il 19% è contrario. Un sostegno plebiscitario (100% di favorevoli) è quello suscitato non fra gli elettori della Lega (dove si attesta comunque al 93%), ma fra quelli di Fratelli d'Italia, il partito di Giorgia Meloni. La linea di Salvini raccoglie ampi consensi anche nel Movimento 5 Stelle, con il 79% di elettori favorevoli, un numero comunque inferiore rispetto a quello registrato fra gli elettori di Forza Italia (teoricamente all'opposizione), dove l'approvazione raggiunge il 91%.
Fra i temi indicati dall'opinione pubblica come priorità restano saldamente in testa quelli economici. Il 62% degli intervistati indica lo sviluppo, il 28% tasse e il 25% il sostegno al reddito delle persone. Si tratta di questioni al centro del messaggio del Movimento 5 Stelle ma Salvini si è dimostrato molto più abile nell'imporre la sua agenda agli italiani e ai mezzi di comunicazioni, sottolinea Roberto Weber. L'immigrazione è infatti una priorità solo per il 25% degli elettori, peraltro in discesa rispetto al 26% di aprile. La tendenza si conferma sostanzialmente anche andando a guardare come si comportano i singoli elettorati. Fra gli elettori di Lega e Forza Italia, però, l'immigrazione sale al secondo posto fra le priorità (lo è rispettivamente per il 40% e il 46%).
La popolarità di Salvini è salita di sette punti rispetto a maggio, attestandosi al 46%. Il leader politico più popolare è, però, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte con il 53%, che compare per prima volta nella rilevazione e beneficia del consenso dovuto alla carica che ricopre e della fine del lungo periodo delle consultazioni per la formazione del nuovo governo. Risalgono anche leader come l'ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che si conferma al terzo posto con il 39%, e l'attuale vicepremier Luigi Di Maio al 36%, la stessa percentuale di aprile (dopo la discesa al 32% durante le consultazioni di maggio). La fiducia nel governo nel passaggio fra quello guidato da Gentiloni a quello di Conte fa un balzo dal 35% al 59%. L'approvazione più forte è quella che arriva dagli elettori del M5S (88%), seguiti da quelli della Lega (82%), Forza Italia (61%), Fratelli d'Italia (57%) e da coloro che si sono astenuti alle elezioni del 4 marzo scorso (50%).
Le intenzioni di voto, stando alla rilevazione dell'istituto Ixè, non registrano ancora il sorpasso della Lega sul Movimento 5 Stelle, come nel sondaggio di Swg, ma la distanza si è ormai ridotta ad appena lo 0,5% (28,5% contro 28%). La coalizione di centro-destra raggiungerebbe quindi virtualmente il 42%, la soglia minima per poter governare da sola, con l'attuale legge elettorale. Stabile il centro-sinistra.