Sondaggi elettorali, crolla il M5s: perde il 6,5% in 5 mesi. In netta ripresa Pd e Fi
Il trend degli ultimi mesi è chiarissimo: la Lega rimane stabilmentee al primo posto, il Movimento 5 Stelle crolla, mentre Partito Democratico e Forza Italia sono in ripresa. Un sondaggio realizzato da Tecnè e commissionato da Forza Italia mostra le differenze tra il 5 ottobre 2018 e il 7 marzo 2019. Un confronto impietoso per alcuni e rassicurante per altri. A partire dalla Lega che si conferma in testa con il 31,2% dei consensi, esattamente come a ottobre. Tracollo, invece, del M5s: dal 28,7% passa al 22,2% di marzo, perdendo il 6,5%. Chi ne approfitta è sicuramente il Pd, rinvigorito dalle primarie di inizio mese con l’elezione a segretario di Nicola Zingaretti: i dem sono ora al 20,3%, guadagnando 3,6 punti rispetto a ottobre. Bene anche Forza Italia, in aumento dell’1,7%, raggiungendo il 12,5%. In leggero incremento anche Fdi al 4,2% e +Europa al 3,3%. Per quanto riguarda le coalizioni, il centrodestra aumenta i suoi consensi arrivando al 48,3%. Mentre il centrosinistra scavalca il M5s: arriva al 24%, due punti sopra i pentastellati.
Crolla il consenso del governo
Peggiora sensibilmente il giudizio sull’operato del governo, rilevato sempre da Tecnè. A ottobre il giudizio positivo arrivava dal 48,9% degli intervistati: oggi è solo al 36,4%. Giudizio negativo, invece, per il 59,1% del campione, contro un dato del 46,3% a ottobre. Agli intervistati viene chiesto un parere anche su alcune misure del governo, considerando che una parte del campione non si è espresso sui singoli temi (così come sul consenso generale). Per quanto riguarda la riforma delle pensioni, sale il parere positivo, ora al 41% (4 punti percentuali in più) e scende quello negativo al 53,1%. Al contrario crolla il giudizio sul reddito di cittadinanza, apprezzato solo dal 33,8% degli intervistati: giudizio negativo che sale, da ottobre a marzo, dal 52,8% al 60,5%. Molto negativo anche il giudizio su trasporti e infrastrutture: è contrario alle politiche del governo sul tema il 68% degli intervistati. Parere positivo solo per il 20,3%.