Sollecito: “Mi sento come in un romanzo di Kafka, altri giocano con la mia vita”
Raffaele Sollecito, il giovane che insieme alla studentessa americana Amanda Knox dovrà affrontare un secondo processo per l’omicidio a Perugia di Meredith Kercher, ha rilasciato un’intervista al britannico “The Observer” per parlare del suo caso giudiziario. Recentemente anche il padre dell’ingegnere pugliese ha speso qualche parola in merito alla decisione della Corte di Cassazione puntando il dito contro i giudici e parlando di “enormi inesattezze”, da parte sua il ragazzo ha ammesso invece di sentirsi “come in un romanzo di Kafka”. “Sono la personificazione di un romanzo di Kafka – così l’ex di Amanda – altre persone stanno giocando con la mia vita”. Sollecito, parlando del processo che lo vede imputato, si è espresso anche in questi termini: “Mettono dentro le monete per farmi muovere, ma se faccio un movimento sbagliato è game over”.
Sollecito ha parlato del suo incontro a New York con Amanda Knox – L’ex studente di Perugia si è lamentato del fatto che la sua non è più una vita, ha detto di essere in un limbo, di continuare a ripetere la stessa cosa più e più volte. “Nessuno dovrebbe passare attraverso questo”, ha spiegato il giovane. “The Observer” ha chiesto a Sollecito anche del suo incontro a New York (immortalato dai fotografi) con Amanda Knox: “Ci siamo sentiti meglio – ha spiegato lui – dopo aver parlato di quanto ingiusto fosse tutto questo che continua quando mille prove mostrano che Rudy Guede ha agito da solo”. Sollecito ha anche confessato al giornale quanto questa storia lo abbia influenzato nelle sue relazioni sentimentali: “Ho avuto un momento di gioia nel 2011, poi scoraggiamento quando ho realizzato che la mia vita non sarebbe stata più la stessa. Ho avuto opportunità di iniziare una relazione ma non sono andate a buon fine, non sono stato mai tranquillo”.