È il sindaco d'Italia più presente sui social network: su Facebook esterna pensieri, pubblica foto e documenti, su Twitter si lascia andare: inneggia alla rivoluzione ma spesso, soprattutto la sera, risponde di persona alle domande dei cittadini. Luigi de Magistris, primo cittadino di Napoli è uno dei politici che in campagna elettorale prima e nell'attività amministrativa poi ha utilizzato meglio il web. Lo dimostrano i numeri: terzo in Italia per followers su Twitter (circa 125mila a luglio 2012), quarto su Facebook dopo Beppe Grillo, Nichi Vendola e Silvio Berlusconi.
Ma c'è di più: Luigi de Magistris ha fatto dei commenti web di cittadini napoletani e sostenitori una sorta di termometro costante del livello di attenzione sui temi più caldi che riguardano la città di Napoli: Fanpage.it è in grado di spiegare qual è il metodo adottato dall'ex pm di Why Not per tenere il polso di quello che con un abusatissimo termine viene definito “il popolo della Rete”.
I numeri. Anzitutto le cifre (riassunte anche in una infografica): ogni mese lo staff del sindaco monitora quattro fra i principali social network (Facebook, Twitter, Youtube e Instagram), ventidue siti di informazione italiani che consentono pareri dei lettori in calce agli articoli (i siti non sono stati rivelati dallo staff per evitare il rischio di “inquinare” la genuinità dei commenti). Risultato: si ottengono circa 30mila commenti ogni 30 giorni. Questi commenti vengono passati al setaccio e analizzati con un software “fatto in casa” a costo zero, dallo staff di De Magistris – si tratta delle stesse persone che lo hanno seguito anche in campagna elettorale – e archiviati secondo i topic, gli argomenti. Ma di questo parleremo dopo. «Ci si chiede sempre e solo cosa fa e cosa dice un politico su twitter – spiega a Fanpage.it una fonte dello staff del sindaco – ma nessuno si è mai posto il problema di cosa dicono coloro che si rivolgono al politico. De Magistris ha ribaltato questa concezione portando avanti una comunicazione bidirezionale sul web, con l'ausilio di strumenti che nel corso degli anni diventano sempre più precisi. De Magistris riceve ogni giorno in tempo reale i commenti a lui inviati sui vari social sotto forma di email e in media dedica ogni giorno 2-3 ore per leggerli tutti» rivelano dallo staff. [quote|left]|Ogni giorno almeno 2 ore per rispondere alle richieste dei cittadini sui social[/quote]
Il meccanismo di “ascolto”: I software leggono dunque i commenti lasciati su social e siti e ogni notte li archiviano per parola chiave (rifiuti, trasporti, strade, giunta eccetera) e li dividono per argomento in maniera da avere l'indomani un quadro preciso di “cosa si dice” del sindaco ed esponente politico. Questo lavoro genera una tabella con una serie di percentuali che – senza la pretesa di rappresentare un elemento statistico, precisano dal suo gruppo di lavoro ristretto – sono però un interessante e importante strumento di analisi. Ciò che ne deriva è che qualsiasi commento sull'Amministrazione, sui problemi di Napoli o sullo stesso sindaco non è snobbato, anzi. Viene archiviato e tenuto in considerazione. Su Twitter poi c'è un elemento in più: è lo stesso ex pm a rispondere in molti casi. Quando non è lui a farlo viene utilizzata la classica dicitura “staff”. È de Magistris ad avere inventato l'hashtag #lungomareliberato, riferendosi alla chiusura alle auto di via Caracciolo, così come è lui ad aver imposto la dicitura # ViAscoltiamo a testimoniare che le segnalazioni dei cittadini sono ben analizzate e studiate, nel rispetto di quella democrazia partecipativa di cui spesso parla. «Nessun utente viene bannato dai social, salvo in 4 casi ad oggi dove per di più erano account troll per nulla contestatori, ma solo volgari e con accuse verso terzi» spiegano i social media curator dello staff sindacale.
L'analisi dei dati raccolti in un anno. La tabella di cui Fanpage.it è in possesso, consta di 49 voci corrispondenti ad altrettanti argomenti di commenti, domande, proteste al sindaco. Si va dal tema dell'emergenza rifiuti a quello dei mezzi pubblici, dalla zona a traffico limitato in varie zone di Napoli alla richiesta di lavoro, fino al desiderio di un incontro col sindaco, alla manutenzione stradale, videosorveglianza e lavori della metropolitana fino a questioni meno pressanti come il nuovo stadio di calcio e perfino i problemi relativi alla squadra di calcio del Napoli.[quote|left]|A maggio 2011 6 commenti su 10 al sindaco erano per lamentarsi dell'emergenza rifiuti. Ora percentuale quasi azzerata. [/quote] Sul fronte rifiuti dal maggio 2011, in piena crisi, quando ben il 62 per cento dei commenti all'allora candidato sindaco vertevano su quest'argomento si è scesi allo 0,15 del giugno appena trascorso. Significa che il problema è scomparso? Nient'affatto. Probabilmente che oggi i cittadini hanno i referenti cui segnalare disservizi e questioni. E probabilmente anche che c'è la percezione che qualcosa in un anno è stato fatto dall'Amministrazione. I commenti documentano anche che sono aumentate le richieste sul fronte della raccolta differenziata Porta a Porta. Per la zona a traffico limitato nel centro antico, invece, il picco di proteste, segnalazioni e proposte lo si è raggiunto ovviamente nel momento del varo e nei mesi successivi (settembre 2011) ora il trend è in netto calo: segno che la gente si è abituata – o rassegnata – al nuovo dispositivo traffico. Resta invece pressoché costante la richiesta di intervenire sui parcheggiatori abusivi in città (dal 1,30 al 2,80 dei commenti mensili rivolti a De Magistris parlano di questo).
Infine, una costante: c'è sempre uno zoccolo duro che chiede al primo cittadino di costruire un nuovo stadio di calcio (o quanto meno di realizzare il display allo stadio San Paolo) e che chiede perfino di intercedere col presidente del club azzurro De Laurentiis per una incisiva campagna acquisti.