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WhatsApp, in nome della privacy in tanti passano a Telegram

Telegram, app finanziata dal russo Pavel Durov, ha nella sicurezza e nella tutela della privacy i suoi punti di forza. La piattaforma è stata scaricata da milioni di utenti dopo che Whatsapp è stata acquistata da Facebook.
A cura di S. P.
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Com’è noto da qualche settimana il celebre servizio di messaggistica WhatsApp è stato acquistato da Facebook. L’azienda di Mark Zuckerberg ha comprato la nota piattaforma versando una cifra record e da allora è iniziata una lenta emorragia di utenti verso altre app simili. In milioni, probabilmente spaventati per la loro privacy a rischio su WhatsApp, pian piano stanno emigrando verso servizi come Snapchat, Line e Telegram. In particolar modo questa ultima applicazione sarebbe quella che al momento sta riscuotendo maggior successo. A parlarne, tra gli altri, oggi è Il Corriere della Sera: Telegram è una sorta di clone russo di WhatsApp e negli ultimi tempi ha guadagnato milioni di utenti.

Da WhatsApp a Telegram – Cinque milioni li ha conquistati in un unico giorno, quello del black out durato ore di WhatsApp a causa di un’avaria di server. Molto simile a WhatsApp, Telegram – società che vive delle donazioni dell’imprenditore russo Pavel Dorov – offre comunicazioni più sicure agli utenti spaventati per la loro privacy. Durov in particolare sostiene di aver lanciato l’applicazione perché voleva creare un sistema di comunicazione inaccessibile alle autorità russe. Sarebbe dunque relativa alla sfera della privacy la maggiore differenza tra WhatsApp e Telegram: tra le funzioni della app russa c’è anche la cosiddetta secret chat i cui messaggi inviati non vengono memorizzati su alcun server.

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