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Vittima di bullismo, si uccide a 12 anni. I familiari: “Provava un dolore insopportabile”

Cherish ‘Chance’ Houle, una dodicenne del Nord Dakota, si è tolta la vita il 31 marzo scorso. Secondo la sua famiglia, era vittima di bullismo a scuola. In un toccante necrologio hanno voluto raccontare la loro storia per sensibilizzare le persone ed evitare altre tragedie.
A cura di S. P.
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Una ragazzina di dodici anni si è tolta la vita sabato scorso, 31 marzo, in Nord Dakota. Si chiamava Cherish ‘Chance’ Houle, viveva a Bismark e sarebbe stata vittima di bullismo. Quel bullismo che alla fine l’avrebbe spinta a togliersi la vita. Il suicidio dell’adolescente ha portato a una riflessione sul tema del bullismo soprattutto in seguito al toccante necrologio pubblicato dai familiari della ragazzina. La famiglia ha detto che “Chance” si è suicidata lo scorso sabato 31 marzo e ha spiegato che la dodicenne ha avuto una vita difficile, che viveva una situazione familiare difficile e che probabilmente il bullismo a scuola potrebbe aver contribuito alla tragedia. Hanno scritto che la ragazza ha provato “un intenso dolore che la maggior parte dei suoi coetanei non conoscerà mai”. Che durante gli ultimi sei mesi della sua vita è stata presa di mira a scuola e che per questo provava un “dolore insopportabile”.

“Il sostegno e l'amore che era in grado di ricevere da quelli che la circondavano non sono stati sufficienti a sanare le cicatrici dell'inarrestabile prepotenza che aveva sofferto. Cherish non ha fatto del male agli altri né si è rifugiata in droghe o alcol per affrontare il suo dolore, lei ha preso la sua vita”. La famiglia ha spiegato di aver voluto raccontare la storia della dodicenne per cercare di sensibilizzare le persone e evitare altri simili tragedie. Nel necrologio hanno lanciato un appello ai genitori di parlare con i loro figli e trovare risposte a domande difficile sul bullismo. “Insegna ai tuoi figli cosa fare se qualcuno che conoscono parla di suicidio, insegna loro a chiedere aiuto”, si legge ancora. “La brutta verità del bullismo – così ancora la famiglia della dodicenne – è che qualcuno che amava Cherish ha dovuto aprire la porta della camera da letto e vedere quello che ha visto sabato. La brutta verità del bullismo è che chi ama Cherish non può chiudere gli occhi di notte perché non riesce a togliersi quell'immagine dalla testa”.

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