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Ventenne condannata per il suicidio del fidanzato: “L’ha ucciso via sms”

La giovane avrebbe spinto il ragazzo al suicidio in diverse occasioni arrivando a scrivergli nel momento decisivo: “È arrivato il momento, piccolo. Non ci pensare più”
A cura di A. P.
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Avrebbe inviato al suo fidanzatino messaggi telefonici e via social per incoraggiarlo al suicidio in modo da entrare nel ruolo della fidanzata in lutto con lo scopo di ricevere l’attenzione e la compassione di tutti. Per questo motivo una ragazza statunitense di venti anni, Michelle Carter, è stata condannata per il suicidio del 18enne Conrad Roy avvenuto nel luglio del 2014 nello stato del Massachusetts. Michelle e Conrad, all'epoca dei fatti incriminati 17enne e 18enne, si erano conosciuti nell’estate del 2012 durante una villeggiatura in Florida con le rispettive famiglie. Si erano legati dopo aver scoperto che entrambi soffrivano di disturbi psichici.

In particolare la ragazza soffriva di disturbi legati all'alimentazione mentre lui soffriva già di depressione che lo portavano a pensieri suicidi. Una malattia che si è aggravata di mese in mese per il 18enne fino al suicidio in un parcheggio. Dopo il tragico evento Michelle aveva postato messaggi addolorati sui social network e avviato anche raccolte fondi e organizzato in nome del giovane vari eventi accogliendo il plauso e la solidarietà di tanti,

Ad un certo punto, però, la ragazza aveva confessato ad alcune amiche che cominciava a sentirsi responsabile per quello che era accaduto e presto gli investigatori hanno portato alla luce una realtà drammatica. Durante la loro relazione, avvenuta prevalentemente a distanza attraverso mail, sms e messaggi via Facebook, la ragazza aveva più volte invitato il ragazzo al suicidio incoraggiandolo. "Se pensi che questo sia l’unico modo per essere felice, il paradiso ti accoglierà a braccia aperte" avrebbe scritto tra le altre cose la giovane che nel momento decisivo quando il ragazzo avrebbe tentennato lo avrebbe rassicurato: "È arrivato il momento, piccolo. Non ci pensare più". "Ok lo farò" aveva risposto Conrad.

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