Va dal medico con un coltello piantato in testa e domanda: “C’è un dottore libero?”
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Si può sopravvivere con un coltello piantato nel cranio? E se sì, si può essere in grado anche di recarsi autonomamente da un medico per farsi soccorrere? Evidentemente sì, almeno stando all'incredibile sorte capitata a Shaun Wayne, sudafricano di 34 anni, che qualche giorno fa è stato accoltellato alla testa da due persone mentre si recava a lavoro a Cape Town. Ferito, e con un pugnale orribilmente conficcato all'interno del suo cranio, il giovane non solo non è morto, ma è riuscito a rialzarsi in piedi, risalire in bicicletta e percorrere quasi un chilometro per raggiungere il dottor Brendan Venter, medico che aveva il suo ambulatorio aperto proprio lungo la strada percorsa da Shaun: "E' stato terribile vedere quel ragazzo con un coltello piantato nella testa, ma è stato anche incredibile notare la sua calma e tranquillità, nonostante stesse sanguinando copiosamente".
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Shaun Wayne, infatti, è apparso tutt'altro che allarmato: al contrario, con molta educazione ha chiesto se ci fosse un medico disponibile, dicendosi disponibile ad attendere pazientemente qualora nessuno avesse potuto soccorrerlo tempestivamente. Il dottor Venter l'ha accompagnato all'ospedale di Cape Town, dove una radiografia ha svelato come la lama si fosse infilata tra il cranio e i muscoli della testa senza fortunatamente penetrare nel cervello.