USA, drone entra nella casa di una donna. Si riaccende polemica sulla privacy

 Negli ultimi tempi la polizia USA sta ricorrendo in modo sempre più assiduo ai droni per pedinare e catturare i criminali. Somigliano a modellini di elicotteri, ma sono supertecnologici. Non trasportano missili ma micro-telecamere con cui seguono dall'alto i movimenti dei sospettati. Ma sono molti i cittadini che protestano per quella che, dicono, è una palese violazione della loro privacy. L'ultimo caso in ordine di tempo arriva da Seattle, dove la polizia sta indagando sull'ingresso del discusso "aeroplanino" nella finestra di un appartamento di una donna. Gli agenti sono stati chiamati al complesso residenziale nella zona urbana della principale città principale dello Stato di Washington.

Il fatto è avvenuto domenica mattina. La donna ha affermato di aver visto l’aeromobile a pilotaggio remoto all'esterno dell'edificio e di essersi preoccupata per il fatto che il velivolo potesse entrare in casa sua. Dopo aver chiamato la polizia, una persona che lavorava nel suo palazzo, avrebbe affermato che, una volta uscito fuori, ha visto due uomini intenti a pilotare il drone. Non appena si sono accorti di esser stati scoperti, hanno messo i loro attrezzi in una valigia, che comprendeva una videocamera, e sono fuggiti prima dell'arrivo della polizia. Le autorità dicono che stanno controllando le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza per provare ad identificare gli uomini. I droni e il loro ruolo nella società sono stati a lungo oggetto di polemica a Seattle. L'anno scorso, l'ex sindaco Mike McGinn ha ordinato al Dipartimento di Polizia di Seattle di lasciare i propri uffici a seguito del putiferio innescatosi tra cittadini e sostenitori della privacy per l’utilizzo dei velivoli.