USA, condannata a 6 anni di carcere per feticidio. Non era mai accaduto prima
Purvi Patel, americana di 33 anni di origini hindù, dovrà scontare 20 anni di carcere per il reato di feticidio. E’ la prima condanna di questo tipo negli Stati Uniti. Nello specifico la donna è stata condannata a 30 anni di carcere per negligenza, di cui 10 sono stati sospesi. E contemporaneamente a sei anni per feticidio. Patel era stata arrestatoa nel luglio 2013 dopo che, sanguinante, si era recata al pronto soccorso, all'ospedale St. Joseph di Mishawaka, Indiana. Dopo aver inizialmente negato la gravidanza, la donna ammise di fronte alle autorità mediche di aver subito un aborto spontaneo e di aver gettato il feto nato morto in un cassonetto. Secondo i pubblici ministeri Patel era alla 25 esima settimana di gravidanza.
Gli avvocati della donna hanno sostenuto che la loro cliente è andata nel panico quando si è resa conto di essere in travaglio. Patel proviene da una famiglia indù conservatrice per la quale il sesso al di fuori del matrimonio è qualcosa di inconcepibile, e la gravidanza, tenuta ovviamente nascosta ai genitori, sarebbe stata il risultato di una relazione di Patel con un suo collega. La ragazza ha detto di aver dato alla luce un bambino nato morto, ma i pubblici ministeri hanno sostenuto che il feto era vivo e da qui è arrivata la accusa di negligenza. I pubblici ministeri sospettano inoltre che abbia ordinato farmaci abortivi e cercato di interrompere la sua gravidanza, ma il rapporto tossicologico non è riuscito a confermare tale ipotesi di accusa. Diversi gruppi femministi hanno duramente protestato contro la condanna, sostenendo che la legge in questione invece che proteggere le donne le criminalizza.
