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Usa collari elettrici e steroidi per trasformare i suoi cani in assassini, finisce in carcere

Un 39enne australiano è stato dichiarato colpevole di dieci reati ed è stato condannato a 7 mesi di carcere. Avrebbe usato tecniche di addestramento crudeli per i suoi sei cani per renderli più aggressivi. Gli animali avevano ferite e cicatrici compatibili con i combattimenti.
A cura di S. P.
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Un uomo che vive ad Adelaide, sulla costa dell'Australia Meridionale, è finito in carcere per i crimini commessi sui suoi cani. È la prima persona nella storia dell’Australia Meridionale a essere incarcerato per questo genere di reato. L’uomo, che si chiama Benn Hamilton, si è dichiarato colpevole del trattamento “barbaro e inumano” dei suoi cani, che ha addestrato "per uccidere". Benn Hamilton, 39 anni, è finito a processo per rispondere di 16 accuse relative a combattimenti organizzati di cani, ed è stato dichiarato colpevole di 10 reati. Dovrà trascorrere sette mesi in carcere e non potrà più possedere animali domestici. La condanna a sette mesi si aggiunge a un'altra che l’uomo deve scontare per reati di droga. Come si legge sui media locali che hanno ricostruito la vicenda, con la condanna di Hamilton il giudice ha voluto inviare un messaggio forte alla comunità per dire che questo tipo di reati contro gli animali non sono tollerati.

Autorità costrette a sopprimere i cani – Nel corso del processo è emerso che l’uomo aveva sei American Staffordshire terrier incatenati nel cortile di casa con denti fratturati e altre lesioni e cicatrici compatibili con i combattimenti. Hamilton avrebbe usato tecniche di addestramento crudeli per i cani: li legava e costringeva a correre sul tapis roulant, usava collari elettrici, steroidi e altri farmaci. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe anche curato da solo le ferite riportate dagli animali durante i combattimenti invece di portarli da un veterinario. Il giudice ha spiegato che secondo i veterinari i cani erano diventati così aggressivi che le autorità non hanno potuto far altro che sopprimerli.

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