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Un incidente gli ustiona viso e mani: un’operazione unica al mondo lo salva

Un intervento unico al mondo ha offerto a Joe Dimeo una seconda possibilità: dopo un incidente d’auto, aveva riportato ustioni gravissime sull’80% del suo corpo e le cicatrici sul viso e sulle mani gli avevano tolto tutta l’autonomia. Con un trapianto di viso e mani, Joe ha potuto tornare a sorridere.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Nel 2018, Joe Dimeo si è addormentato al volante della sua auto, sulla Route 22 nel New Jersey. Ha perso il controllo del veicolo che si è capovolto e ha preso fuoco. A salvarlo un passante, che lo ha tirato fuori dall'auto prima che esplodesse. Joe ha riportato ustioni di terzo grado su quasi l'80% del suo corpo e con un danno così grave, aveva quasi smesso di vivere. Le cicatrici limitavano i suoi movimenti e gli coprivano gli occhi. Ora però, dopo 23 ore di intervento chirurgico, Joe Dimeo può tornare a sorridere. Il trapianto di viso e di mani è stato un successo. L'intervento, unico al mondo, è stato effettuato nell'agosto dello scorso anno, ma i medici hanno aspettato che i trapianti fossero effettivamente andati a buon fine senza rigetti prima di annunciare il successo dell'operazione.

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"Joe è giovane e forte, soprattutto è uno che tiene duro – spiegano i medici – e questo era l'elemento determinante per l'operazione". L'intervento ha coinvolto 80 persone di sei squadre chirurgiche divise in due sale operatorie. In una, le mani e il tessuto facciale di un donatore ormai deceduto sono stai rimossi e sostituite con protesi in 3D, mentre nell'altra è stato effettuato il trapianto su Joe. Un insuccesso avrebbe potuto determinare la morte anche del giovane Dimeo: sono stati sostituiti tendini, tre nervi principali, due ossa e cinque vasi principali. A trapianto ultimato, Joe ha dovuto sottoporsi a quarantacinque giorni di terapia intensiva con due mesi di riabilitazione ospedaliera: ha dovuto imparare a muovere di nuovo le palpebre, le mani e a sorridere. "Mi è stata data una seconda possibilità – ha dichiarato Joe – e so che non esistono scuse per non essere motivato o per non andare fino in fondo con la terapia: qualcuno mi ha letteralmente donato la sua vita per questo.".

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