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“Ucciso a 4 anni dalla fame e dalle botte della madre e del patrigno”

Il piccolo Daniel, di Coventry (Regno Unito), sembrava una vittima di un campo di concentramento, secondo un esperto sanitario che ne ha esaminato il corpicino. Secondo l’accusa, le persone a lui più vicine gli davano da mangiare solo del sale. Saranno condannate all’ergastolo.
A cura di Biagio Chiariello
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La madre e il patrigno di un bimbo di quattro anni saranno condannati all'ergastolo questo venerdì, scrive il Guardian, dopo essere stati giudicati colpevole di aver letteralmente massacrato il piccolo, il cui corpo era così emaciato che un esperto operatore sanitario lo avrebbe paragonato a quello di una vittima di un campo di concentramento. I giurati ci hanno messo meno di quattro ore ad emettere il verdetto, all'unanimità, nei confronti della madre del piccolo Daniel, Magdalena Luczak e del patrigno, Mariusz Krezolek, a seguito di un processo di nove settimane alla Birmingham Crown Court. Secondo l'accusa, la coppia negava sistematicamente i pasti al bimbo e lo sottoponeva ad un'alimentazione forzata a base di sale per farlo vomitare.

Daniel era così affamato che ha rubato i panini degli altri coetanei a scuola e scavato nei cassonetti pur di trovare qualcosa da mettere sotto i denti. La madre e il patrigno lo avrebbero tenuto rinchiuso per lunghi periodi in un minuscolo ripostiglio non riscaldato, che il bimbo dove utilizzare anche toilette, nella casa di famiglia a Coventry. In un'occasione in cui la coppia credeva si fosse comportato male, Daniel è stato gettato in una vasca di acqua gelida. "E' momentaneamente incosciente dopo che l’ho quasi annegato. Ora sono tranquilla" è l'sms di una conversazione tra Magdalena e Mariusz, datata febbraio 2011, intercettato dagli investigatori. L’uomo invece ha scritto il 7 ottobre 2011: “chiudilo in una stanza, così avrai un po’ di tranquillità e mi aspetterai”. L’accusa avrebbe recuperato anche la cronologia del pc della coppia nel quale sono rimaste tracce di ricerche tipo “quando un bambino smette di rispondere” o “curar un paziente in coma”.  I medici, nel visitare il corpo del bimbo, hanno appurato che aveva 24 diverse ferite, sia interne sia esterne come traumi a testa, tronco, arti, oltre a bruciature sul cuoio capelluto.

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