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Uccisa in strada di fronte al figlio di 6 anni, “aveva rifiutato avance di un militare”

La donna di 28 anni era una giornalista del Bahrain, freddata con un colpo alla testa in strada da un ufficiale dell’esercito locale.
A cura di A. P.
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Uccisa in strada a sangue freddo in una vera e propria esecuzione con un colpo di pistola alla testa davanti agli occhi atterriti del figlioletto di sei ani. Così è morta Eman Salehi, una giornalista che si occupava di sport per l'emittente televisiva statale del Bahrain. La 28enne si trovava in macchina con il piccolo nella città di Riffa quando è stata fermata da un militare del posto e freddata a sangue freddo. Anche se le autorità non hanno voluto rivelare l'identità dell'assassino, secondo la denuncia di molte associazioni locali l'uomo che ha fatto fuoco apparterrebbe alla famiglia reale del Paese arabo.

Secondo molti attivisti locali, la donna, volto noto nel Paese, sarebbe stata vittima di avance esplicite da parte del militare che però avrebbe respinto con forza. L'ufficiale a questo punto avrebbe impugnato l'arma facendo fuoco da distanza ravvicinata e uccidendo la 28enne sul colpo. In particolare pare che l'uomo avesse fermato la donna tentando di darle il suo numero, ma al rifiuto della giornalista di accettare il biglietto l'avrebbe freddata. Le autorità locali dal loro canto non danno alcuna informazione sul caso limitandosi a confermare il decesso della donna.

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