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Uccidono i loro datori di lavoro: “Non ci pagavano lo stipendio da un mese”

Due lavoratori originari dell’Uzbekistan si sono vendicati dei propri principali che da circa un mese si rifiutano di pagarli. Li hanno massacrati con delle pale, ne hanno gettato i corpi in una fossa e l’hanno ricoperta di cemento.
A cura di B. C.
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Una macabra storia di cronaca arriva dalla Russia. Due operai che pretendevano di essere pagati da oltre un mese hanno ucciso i loro datori di lavoro, per poi seppellire i loro corpi in una fossa, provando ad occultarli con del calcestruzzo. Timur Priznavsiesa e Rustam Karimov, 30 e 28 anni, originari dell'Uzbekistan, stavano lavorando nei pressi del villaggio di Mihailovo-Yartesevskaya nella regione di Nuova Mosca della Russia occidentale. Per oltre 30 giorni hanno atteso il pagamento degli stipendi, ma secondo quanto riporta il Daily Mail gli imprenditori hanno ripetutamente procrastinato la consegna delle loro buste paga accampando varie scuse. E così i due hanno maturato la decisione di vendicarsi. Dopo aver lasciato il posto di lavoro, alla fine del loro turno, Timur e Rustam hanno affrontato il capo Costantin Lazarev, 45 anni, e il caposquadra Artem Bykov, 30 anni. Ma quando per l’ennesimo volta i datori di lavoro ha rifiutato di pagarli, gli operai li hanno attaccati, colpendoli a morte con delle pale prima di trascinare i loro corpi nei pressi di una fossa che ne è diventata la tomba. Hanno poi versato del cemento su di loro in modo che nessuno riuscisse a trovarli. Ma è stata direttamente la polizia, in cerca di indizi sulla scomparsa dei due uomini, ad rinvenire i due cadaveri dopo una settimana.

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