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Uccide la figlia di appena 21 mesi: “Voleva venderla per comprare marijuana”

Una giovane madre inglese è stata condannata per aver brutalmente ucciso la propria figlia. Lei nega le accuse e assicura di essere stata sempre una mamma amorevole, ma nei suoi confronti ci sono le testimonianze del suo compagno: “E’ il male puro”.
A cura di B. C.
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E’ accusata dell’omicidio della figlia di appena 21 mesi e per questo sarà condannato in seguito. Il Daily Mail racconta dell’esito del processo che ha visto coinvolta Kathryn Smith,  23enne di Burton upon Trent, riconosciuta colpevole dalla corte di Birmingham di aver inflitto delle ferite letali alla sua piccola Ayeeshia Jane Smith, morta il 1 ° maggio 2014. La donna era già nota ai servizi sociali, dopo che la sua bambina era stata data in affidamento per breve periodo dalla metà del 2013, prima che fosse restituita alla custodia di sua madre.

Secondo le indagini degli inquirenti, sul corpo della piccola c'erano delle ferite molto gravi che, in un primo momento sembrava fossero state causate da un incidente d'auto. La madre si era sempre dichiarata innocente. Ma ad incastrarla è stato il suo compagno, peraltro anch’egli condannato: "Non era una brava mamma – ha ammesso Matthew Rigby, 22 anni in Aula durante il processo -. Trattava malissimo Ayeeshia: a volte sembrava che quella bimba fosse una cosa non voluta, un inconveniente. Una volta mi chiamò e mi disse se volessi comprare sua figlia: aveva bisogno di marijuana e voleva pagarla così. Quale genitore dice una cosa del genere riguardo a suo figlio?". L’uomo non dovrà comunque rispondere delle accuse di omicidio e crudeltà contro un minore. Imputazioni che potrebbe costare alla Smith anche l’ergastolo. Dopo la condanna della coppia, Ricky Booth, il padre biologico della bambina, ha detto in tribunale riferendosi alla sua ex compagna: "E’ il male puro, nessuna punizione sarebbe abbastanza giusta e nulla porterà AJ indietro. Vivrò sempre lasciato con il senso di colpa per non essere stato in grado di proteggerla ".

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