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Uccide il pedofilo che l’aveva violentata all’età di 8 anni: il giudice le evita la galera

Una ragazzina di 14 anni ha ucciso a coltellate l’uomo di 55 anni che aveva approfittato di lei quando era appena una bambina. Ma il giudice le ha risparmiato il carcere, offrendosi di pagarle tutte le spese processuali.
A cura di B. C.
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Aveva solo 8 anni quando un uomo di 49 anni abusò di lei barbaramente, approfittandosi del fatto che, così piccola, non fosse in grado di difendersi. Ma quando soltanto 6 anni dopo la violenza, il pedofilo uscì di prigione, la ragazzina, divenuta intanto un’adolescente, non seppe resistere all’indignazione allo choc e lo uccise. Ma per questo non farà neanche giorno di carcere, come ha deciso il giudice inglese Jonathan Durham Hall: “Sarebbe una disgrazia imperdonabile mandare una sopravvissuta come te in prigione“, ha detto nello stabilire la sentenza (due anni in un centro di riabilitazione per minori per un periodo di 2 anni), offrendosi inoltre di coprire interamente per lei il costo delle spese processuali.

La vicenda è accaduta a Bradford, in Regno Unito. Era il 2009 quando la vittima (il cui nome non è stato rivelato per ovvi motivi di privacy) subì il peggior trauma che si può immaginare per una bimba di quell’età. Passano appena sei anni e il pedofilo esce di galera. Nell’apprendere, la 14enne piomba di nuovo nell’incubo vissuto in passato. Anche alla luce del fatto, come evidenziano i media britannici, che, come provato in tribunale, lo stesso uomo che aveva abusato di lei la cercò nuovamente proprio per mostrarle che era tornato. E così un giorno di novembre dello scorso anno, la teenager si presenta a casa del 55enne e bussa alla sua porta: “Ho intenzione di ucciderti” gli dice. E un attimo dopo affonda un coltello nell’addome dell’uomo, quindi gli taglia la gola per completare l’opera, prima di consegnarsi alle autorità. Una violenza inaudita che avrebbe potuto essere punita con diversi anni di carcere. Ma non per il giudice Durham Hall che ha riconosciuto come la ragazzina abbia agito come una persona che  “ha perso oggi fiducia nel sistema legale”, dopo che quest’ultimo aveva dato la libertà all’uomo che le aveva rovinato la vita sei anni prima.

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