Uccide figlia di 6 anni fracassandole il cranio e costringe moglie a non dire niente

Ha ucciso la figlia di sei anni e poi ha chiesto alla madre della bimba di non dire nulla sull’accaduto, nel tentativo di farla franca. Ben Butler, 36enne inglese, avrebbe inflitto ferite alla testa “catastrofiche” alla piccola Ellie, mentre si stava occupando della bimba, essendo disoccupato, nella loro casa di Sutton, a sud di Londra, nel mese di ottobre del 2013. Dopo averle fracassato il cranio, l’uomo ha telefonato alla sua partner, Jennie, designer grafica, 36 anni, che è immediatamente corsa a casa dal lavoro. Ma invece che chiamare aiuto, la donna avrebbe contribuito a celare la verità sul crimine commesso dal suo compagno. La coppia avrebbe quindi cercato di far passare l’accaduto per un incidente, orchestrando una telefonata “straziante” al 911.

Ma le indagine sulla morte di Ellie hanno rivelato un “ambiente tossico” nella casa di famiglia, con l’uomo che ricopriva la compagna “sottomessa” di un “torrente di abusi verbali', apostrofando con insulti di ogni tipo. Dai messaggi e dalle telefonate dell’uomo, gli inquirenti hanno evidenziato “espressioni di odio nei confronti di Ellie” da parte del padre e come “la sua stessa esistenza causasse frustrazione e rabbia in lui”. E’ emerso che nelle settimane precedenti alla sua morte, la piccola avesse subito una ferita ad una spalla, ma i genitori non l’avrebbero neanche portata al pronto soccorso. “Ben Butler era un uomo arrabbiato e violento. La miccia per lui era sempre accesa. Poteva perdere la pazienza per nulla. E’ stata proprio la sua ira a fargli commettere l’omicidio della figlia” ha detto il procuratore Edward Brown in tribunale. Butler ora deve rispondere dell’accusa di omicidio. Lui e la sua partner sono inoltre imputati di crudeltà infantile.