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Uccide con la cintura di un accappatoio l’ex che prova a violentare lei e la figlia di 16 anni

La vicenda di Anna Paliy, che sta tenendo banco nell’opinione pubblica russa: la donna, 36 anni, ha strangolato con la cintura di un accappatoio il suo ex marito che aveva provato a violentare prima lei e poi la figlia di 16 anni. Potrebbe essere condannata per omicidio ma in molti ne chiedono il rilascio: “E’ stata legittima difesa”.
A cura di I. A.
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Ha ucciso il suo ex compagno dopo che lui ha tentato di violentare lei e sua figlia di 16 anni. Ed ora Anna Paliy, 36enne mamma di 3 bimbi di San Pietroburgo, in Russia, rischia di essere condannata per omicidio, nonostante la sua sia stata legittima difesa. Il caso ha scatenato una ondata di indignazione nel suo Paese ed è arrivato anche sulla stampa internazionale. La donna ha utilizzato la cintura di un accappatoio per strangolare Alexander, 33 anni, quando è entrato nell'appartamento di famiglia. Ha poi raccontato come il suo ex, ubriaco, abbia tentato aggredirla afferrandola violentemente per il collo e di come sua figlia sia intervenuta per spingerlo via.

"Poi si è rivolto contro di lei, ha cominciato a strapparle i vestiti, urlandole che se io io non volevo, lo avrebbe fatto lei", ha detto ancora Anna, come riporta il quotidiano inglese The Mirror. A quel punto, ha preso la cintura dell'accappatoio del figlio più piccolo e si è avventata contro di lui: "Se non lo avessi fermato, ci avrebbe uccisi tutti. Non credevo di avere tutta quella forza. Ammetto la mia colpa, ma non avevo altra via d'uscita", ha continuato. L'uomo, sempre secondo il racconto della donna, sarebbe entrato da una finestra della loro abitazione mentre lei stava mettendo a letto i suoi figli più piccoli. In sua difesa si sono schierate numerose persone, tra cui anche blogger e influencer come Lena Myro, la quale ha così commentato la vicenda: "Non condanno in alcun modo l'uccisione di un malvagio che sta cercando di violentarti, o, peggio ancora, di violentare tua figlia. Perché lo Stato non riesce a capire che è nel diritto di qualsiasi donna la possibilità di non essere toccata contro la propria volontà?". Altri hanno affermato che la sua è stata una normale reazione umana ad un attacco del genere. L'inchiesta prosegue.

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