Turchia: uccise il marito violento, libera 28enne ‘simbolo’ delle femministe

Ha trascorso quasi un anno in carcere ed ora è stata rilasciata. Lei è Çilem Doğan, è la donna turca di 28 anni che la scorsa estate ha ucciso il marito violento che, secondo le sue denunce, voleva costringerla a prostituirsi. All’indomani dell’arresto, la Dogan era immediatamente diventata un’icona social dopo aver dichiarato: "Non ho rimpianti", scatenando l'approvazione di centinaia di altre donne, del movimento femminista turco e non solo.

Condannata a 15 anni per omicidio da un tribunale di Adana, nel sud del Paese, Çilem è stata scarcerata dopo il pagamento di una cauzione di 50 mila lire turche (circa 15 mila euro). Secondo quanto riportato dalla donna, gli abusi del marito, il trentatreenne Hasan Karabulut, sarebbero iniziati neanche un mese dopo le nozze nel 2013. La ragazza avrebbe provato più volte a lasciarlo, ma poi è rimasta incinta. Dal settimo mese di gravidanza, Hasan avrebbe costretto Çilem a prostituirsi. Davanti ai giudici, la 28enne si era difesa sostenendo di aver ucciso il marito per legittima difesa. "Saranno sempre le donne a morire? Facciamo morire anche qualche uomo. L'ho ucciso per il mio onore", aveva dichiarato Dogan dopo l'arresto, facendo riferimento alla dignità che avrebbe inevitabilmente perso se avesse accettato di intraprendere la strada della prostituzione come avrebbe voluto l’uomo.

Fuori dalla prigione, è stata accolta da alcune sostenitrici del movimento femminista, impegnato nella denuncia della violenza sulle donne e dei femminicidi in Turchia. Alcune indossavano anche la maglietta con la quale la stessa 28enne era apparsa in pubblico il giorno dell’arresto. “Caro passato – si legge sulla maglia – grazie per tutte le lezioni. Caro futuro, sono pronta”.