video suggerito
video suggerito

Truffava gioiellieri acquistando merce per oltre 500mila sterline con soldi del Monopoly

Secondo i giudici della corte di Bristol, i commercianti prima dell’acquisto assistevano al conteggio di soldi veri con una macchina che li sostituiva con quelli del celebre gioco. I truffati, quindi, realizzavano l’inganno solo quando la transazione era già terminata e gli oggetti venduti.
A cura di C. T.
4 CONDIVISIONI
soldi falsi

Ha truffato gioiellieri e venditori di preziosi acquistando merce per un valore di 500 mila sterline usando i soldi del Monopoly, in truffe perpetrate a Londra, Bristol e Leeds. È l'accusa che pende su Gianni Accamo, quarantaquattrenne. Secondo i giudici della corte di Bristol, i commercianti prima dell'acquisto assistevano al conteggio di soldi veri con una macchina che li sostituiva con quelli del celebre gioco. I truffati, quindi, realizzavano l'inganno solo quando la transazione era già terminata e gli oggetti venduti. Per il procuratore David Hughes, Accamo era parte di una banda che aveva puntato la gioielleria dell'australiano John Calleija – che ha una rivendiata a Londra in Old Bond Street. A Calleija era stato detto che un investitore era in possesso di cinque milioni di euro per comprare gemme e diamanti. Si trattava di Accamo.

I due hanno fatto un accordo al Convent Garden hotel e il gioielliere e una guardia del corpo hanno usato la macchina per contare i soldi di Accamo. In totale c'erano oltre 7 milioni di euro in banconote da 500 euro. Per Hughes, quando Calleija ha finito di contare è andato via tranquillo. Nel frattempo, però, i soldi erano stati sostituiti. Secondo il procuratore Accamo sarebbe riconducibile anche a un'altra frode, a Bristol, per 420 mila sterline a un altro gioielliere. In questo caso erano stati acquistati diamanti ed orologi. Anche qui, il pagamento è stato effettuato in euro, contati dalla macchinetta e poi sostituiti. E un'altra frode ancora – per il valore di 192 mila sterline – è stata portata a termine a Leeds. Nonostante le accuse, Accamo però nega ogni coinvolgimento.

4 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views