Trovato il bosone di Higgs ovvero la particella di Dio?
In realtà è una notizia ancora tutta da confermare ma che, senza dubbio, sta mettendo in agitazione e fermento il mondo scientifico e non. Pochi giorni fa sul blog di un matematico della Columbia University sarebbe comparso un memo riservato in cui si diceva che il Large Hadron Collider di Ginevra avrebbe individuato il bosone di Higgs, quello che viene chiamato anche la "particella di Dio".
Trattandosi di una nota destinata alla discussione tra esperti e colleghi, naturalmente, non si può parlare ancora di ufficialità, sebbene non siano mancati innumerevoli commenti sul web; ciononostante, non è ancora totalmente escluso che si tratti di un falso allarme.
All'interno dell'acceleratore di particelle più grande del mondo, in un tunnel di 27 chilometri situato presso il CERN di Ginevra e che corre lungo la frontiera franco svizzera, sarebbero stati individuati i segnali che il bosone di Higgs si suppone dovrebbe produrre. La "particella di Dio", teorizzata negli anni '60 da Peter Higgs, nel caso in cui esistesse, sarebbe l'unica a non essere ancora stata osservata; essa sarebbe di importanza fondamentale, giacché responsabile della presenza della massa.
Le teorie relative al bosone e al meccanismo di Higgs sarebbero state incorporate all'interno del Modello standard, pur non essendo mai stato individuato tale bosone: se la notizia trapelata dal blog fosse vera, dunque, ci si troverebbe di fronte ad una conferma scientifica di importanza sensazionale.
Lo scetticismo non manca, naturalmente, sia in riferimento alla teoria, sia in riferimento alla possibilità che si tratti di un segnale falso che, in pochi giorni, potrebbe essere spiegata: sono in molti, infatti, a pensare che questa sia semplicemente un'anomalia statistica che, ad un'analisi più approfondita, verrebbe praticamente a svanire nel nulla. Non resta, dunque, che aspettare il responso, l'eventuale conferma o smentita per sapere se, realmente, l'uomo è riuscito, anche questa volta, ad andare ben oltre i propri limiti osservando la "particella di Dio".