Tre donne accusate di ‘furto di sperma’ in Zimbabwe

Tre donne, residenti in Zimbabwe, sono state assolte da un'accusa alquanto insolita: quella di aver rubato dello sperma da utilizzare per riti magici e di aver ottenuto il liquido seminale, costringendo degli uomini a concedersi a rapporti sessuali. Dopo diverse analisi del Dna, le ragazze sono state assolte, secondo quanto riferito dal loro legale. Le giovani hanno tra i 24 e i 28 anni. Due di loro sono sorelle. Esse sono state accusate, in un primo momento, di aver abusato di 17 uomini. Durante i rapporti sessuali, dunque, avrebbero poi prelevato dei campioni di sperma da destinare a rituali magici.

Nel cofano della loro auto sono stati ritrovati 31 preservativi: la polizia ha ritrovato i condom, in seguito a un incidente stradale, dopo il quale il veicolo è stato predisposto ai dovuti controlli. Dumisani Mthombeni, avvocato delle ragazze, ha affermato, però, che le ragazze hanno ottenute l'assoluzione, poiché "il pubblico ministero ha ritirato le accuse. La polizia ha arrestato le persone sbagliate". Secondo quanto riferito dall'avvocato, le ragazze sarebbero state perseguite dal pubblico ministero in merito ad una questione che riguarderebbe episodi di "vagabondaggio per fini di prostituzione", reato perseguibile con una semplice multa.

Non è la prima volta che i media dello Zimbabwe parlano di situazioni simili: sarebbero molteplici, infatti, gli episodi in cui donne belle costringono gli autostoppisti a fare sesso per poi raccogliere lo sperma all'interno dei condom usati durante i rapporti sessuali. Dopo l'arresto delle tre ragazze, le aggressioni nel Paese sono continuate, secondo quanto riferito dalla stampa africana.