Torturata per 11 giorni, fa arrestare il marito. Lui viene scarcerato e la uccide

Ha rapito la propria moglie, l'ha torturata per 11 lunghissimi giorni quasi fino a ucciderla. Chiusa in un armadio, ustionata con tizzoni ardenti, picchiata e strangolata. Tierne però non morì dopo quella lunga agonia e riuscì a scampare alla follia del marito. Una volta scappata da casa, lo denunciò e allertò alcuni dipendenti di una banca, che contribuirono a farlo arrestare. Dopo essere stato arrestato l'8 luglio scorso, però, Kevin Edwig è riuscito a uscire di prigione pagando la cauzione ed è stato liberato il 31 agosto. Lo stesso giorno, poche ore dopo, Tierne è stata trovata morta in un fienile, uccisa da un colpo d'arma da fuoco sparato dal marito, che a sua volta si è tolto la vita dopo averla ammazzata. La donna aveva più volte dichiarato agli agenti a cui denunciò Kevin di aver paura di morire a causa della follia del marito, ma nonostante le testimonianze e le violenze subito poco prima di denunciarlo, non è riuscita a salvarsi e una volta scarcerato Kevin l'ha uccisa, portando a termine quello che aveva iniziato due mesi prima.

Il Procuratore Generale di Washington, Eugene Vittone, ha parlato di morte annunciata e ha accusato la polizia locale di aver tenuto un comportamento evidentemente leggero, dando avvio ad un'indagine interna per fare luce sull'accaduto. Le autorità locali avevano disposto la scarcerazione dell'uomo su cauzione, ma Kevin avrebbe dovuto comunque indossare un braccialetto elettronico per gli arresti domiciliari in modo tale che la sua posizione potesse sempre essere monitorata dalla polizia della Contea. Il braccialetto non ha fatto in tempo ad arrivare, Kevin ha ucciso la moglie lo stesso giorno della scarcerazione.