Sudafrica. I medici la dichiarano morta, lei si risveglia nella cella frigorifera
Tutti erano convinti che fosse, eppure lei respirava ancora, seppur chiusa nella cella mortuaria. Protagonista degli eventi avvenuti a fine giugno all’obitorio di Carletonville, nella provincia di Gauteng, è una donna sudafricana, soccorsa dall’ambulanza della società Distress Alert in seguito a un incidente. Secondo quanto riportato in anteprima dal sito di informazione locale TimesLive, i paramedici intervenuti, hanno riferito che, al momento in cui la donna è stata soccorsa, questa non avrebbe mostrato “nessuna forma di vita”. Un funzionario dell’ospedale ha confermato alla BBC che in questo momento la paziente, di cui non è stato reso noto il nome, è stata ricoverata in un ospedale di Johannesburg. È in corso un’indagine per fare chiarezza sulla natura e sulle cause dell’incidente.
Gerrit Bradnick, responsabile delle operazioni di emergenza, ha affermato che non ci sarebbero “prove di negligenza” da parte degli operatori di soccorso. “L’equipaggio è assolutamente devastato, non siamo responsabili di dichiarare morti i viventi, siamo impegnati a tenere in vita le persone. La donna, che è stata portata all’ospedale di Carletonville dopo essere stata trovata viva nell’obitorio, non ha mostrato segni di vita quando è stata assistita dai primi soccorritori”, ha aggiunto Bradnick, sottolineando che i paramedici hanno seguito tutti i protocolli per accertare il decesso, compresi l’ascolto dei battiti del polso e del respiro. “Le attrezzature utilizzate non mostravano alcuna presenza di vita nella donna”, ha detto. Poi ha aggiunto che l’errore “non è dovuto al fatto che i nostri paramedici non sono adeguatamente formati”. E ha ammesso: “Non ti aspetti mai di aprire un frigorifero e trovare qualcuno vivo lì dentro, puoi immaginare se avessimo iniziato l’autopsia e l’avessimo uccisa”.