Stuprata e uccisa a 14 anni nel parco, le analisi shock: sulle mutandine sperma del patrigno
Emergono dettagli sempre più inquietanti dalle indagini sulla morte di Viktorija Sokolova, la quattordicenne di origini lituane stuprata e uccisa lo scorso aprile in un parco pubblico di Wolverhampton, in Gran Bretagna. Durante il processo a carico dell'unico imputato, un ragazzo di 16 anni accusato di averla violentata e poi brutalmente uccisa a bastonate, si è appreso infatti che sugli indumenti intimi dell'adolescente, ritrovata in un bidone della spazzatura poco lontano dal luogo del ritrovamento del cadavere, vi erano tracce di sperma del patrigno. Inizialmente infatti si pensava che quelle tracce fossero del 16enne, accusato anche di aver abusato sessualmente del cadavere, ma le analisi del dna hanno identificato invece materiale genetico di Saidas Valantinas: il nuovo marito della mamma di Viktorija.
Liquido seminale dell'uomo sarebbe stato ritrovato sulle mutandine che la 14enne indossava il giorno della sua morte ma anche sui pantaloni bianchi. Davanti ai giudici in Tribunale, l'uomo però ha rigettato con sdegno ogni coinvolgimento nella morte e nella violenza sulla minore spiegando di non avere idea di come quelle tracce siano finite sugli indumenti della ragazzina. A difendere il marito anche la mamma della 14enne, Karolina Valantiniene, che ha sottolineato come l'uomo da anni si occupasse della giovane come fosse sua figlia. Né Karolina né suo marito al momento sono accusati di qualcosa nel processo ma ci tengono a chiarire ogni dubbio sulla intricata e dolorosa vicenda.