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“Stuprata dal figlio del magnate russo”. Le accuse della ex modella di 22 anni

Anna Lisovskaya sostiene di essere stata picchiata e violentata dal suo ex fidanzato, Alexander Sharygo, 21 anni, nel suo attico a Mosca: “Voleva che facessi sesso con lui, quando mi sono rifiutata è iniziato il massacro. Mi hanno offerto 20mila dollari per ritirare le mie accuse, ma non cedo”.
A cura di B. C.
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Il figlio di un oligarca russo è stato arrestato dalla polizia con le accuse di aver picchiato e stuprato la sua ex fidanzata, una modella, dopo che lei lo ha lasciato. Come riporta in esclusiva il Daily Mail, Anna Lisovskaya, 22 anni, ex studentessa in un college in Inghilterra, sostiene di essere stata violentata e presa a calcio nell’attico di lusso del suo ex, Alexander Sharygo, 21 anni, a Mosca. “Sono in un ospedale con il naso rotto e una commozione cerebrale, sotto scorta” ha detto al tabloid britannico. “Ho paura per la mia vita, perché ha promesso di finire quello che aveva cominciato, e che pagherà il silenzio della polizia”, ha aggiunto. Sharygo, che avrebbe studiato con lei in Gran Bretagna, è stato arrestato questa settimana a Mosca con le accuse di stupro e percosse. Non ha opposto resistenza al fermo e ora sarà interrogato dalla polizia russa. Suo padre è il magnate russo Konstantin Sharygo, che attualmente risiede nel Principato di Monaco, e ha fatto fortuna col business del trasporto internazionale in Russia. Dopo la denuncia della 22enne, un'altra giovane donna che attualmente vive in Gran Bretagna ha affermato di essere stata molestata e aggredita da Sharygo a Londra quando aveva 16 anni.

Stando alle accuse di Anna Lisovskaya, le violenze sarebbero avvenute lo scorso 7 gennaio, mentre la coppia festeggiava il Natale Ortodosso. “Mi ha colpita su tutto il corpo, mi ha presa a calci, mi ha rotto il naso, mi ha trascinato per i capelli. Urlavo, ma sapevo che nel condominio non c’era nessuno” ha raccontato la giovane. Sembra che la ragazza avesse lasciato Sharygo parecchi mesi prima, ma il giovane l’avrebbe convinta a trascorrere la festa con lui. “Voleva che facessi sesso con lui, ma gli avevo già fatto capire in precedenza che non sarebbe potuto accadere nulla” dice Anna. E’ allora che sarebbe iniziato il supplizio della vittima. “Urlava che non avrebbe accettato il mio rifiuto. Mi ha picchiato. Poi mi ha violentata e dopo mi ha rinchiuso in un ripostiglio, una lavanderia nell’appartamento”. Poi aggiunge: “Io non ho paura e voglio che paghi per le sue azioni. Ho ricevuto minacce da un membro della sua famiglia che mi ha chiamato da un numero di telefono nascosto. Mi hanno anche offerto $ 20.000 per ritirare la mia denuncia, ma non lo farò” dice la giovane.

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