Strangola a morte i figli di 7 e 3 anni e poi si getta da un ponte: la storia di Christina
Ha strangolato a morte i suoi due figli, Iliyah di 3 anni e Isaiah di 7, poi è saltata giù da un ponte per togliersi la vita. Christina Treadway, 34enne del North Carolina, aveva deciso di scrivere la parola fine per lei e per i suoi bambini. I cadaveri dei due minori sono stati scoperti dalla polizia nella loro casa di Charlotte lo scorso 13 gennaio, prima di rinvenire anche quello della donna, atterrato sull'autostrada ai piedi del Old Gum Branch Road Bridge. L'ipotesi più accreditata dalla forze dell'ordine è stata sin da subito quella dell'omicidio suicidio, ma solo nelle ultime ore è arrivata la conferma con i risultati dell'autopsia: "Le nostre analisi – ha dichiarato il medico legale – hanno rivelato che la madre ha ucciso i suoi piccoli, inevitabilmente, dato che il loro decesso è stato causato da asfissia per strangolamento". Il padre delle giovani vittime è stato informato dei fatti, ma non è considerato un soggetto di interesse ai fini dell'inchiesta.
Christina, che lavorava come impiegata dei Carolina Panthers, squadra della lega NFL di football americano, non aveva mai dato segni di insofferenza prima di allora. Sua madre, Patricia, ha anzi raccontato alla stampa locale che sua figlia amava quei bambini più della sua stessa vita. Le forze dell'ordine, intanto, continuano a indagare per cercare di capire i motivi che hanno spinto la donna a compiere il tragico gesto, anche perché, come si vede dagli ultimi post pubblicati su Facebook, sembrava essere molto premurosa con i suoi bambini e orgogliosa di loro. "Abbiamo un legame incredibile – scriveva sui social network poco prima di ucciderli, nel giorno del compleanno di Iliyah -. Ormai non è più una bambina. Non vedo l'ora di poter gioire insieme a lei dei suoi successi". Il giallo si infittisce sempre di più.