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Sposata a 17 anni, mamma a 18. Scrive sul diario: “Oggi morirò” e si impicca

Saffie Johnson, 19enne inglese, aveva sposato Daniel, 22enne, due settimane dopo averlo incontrarlo. Ma le pressioni dei familiari dopo la loro separazione e la depressione post-parto, ne hanno minato seriamente la salute psicologica, tanto che la giovane si è uccisa.
A cura di B. C.
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Sposata a 17 anni, madre di un bimbo a 18, Saffie Johnson, 19 inglese, si è impiccata dopo aver scritto “oggi morirò” sul suo diario e aver lottato contro la depressione post-parto che ha finito per separarla dal marito, La giovane, da Wythenshawe, Manchester, avrebbe voluto essere una buona moglie e madre, ma si è trovata ben presto contro i suoi stessi genitori, a seguito della rottura con suo marito Daniel. La donna aveva sposato l’uomo nel 2013, appena due settimane dopo averlo conosciuto. La separazione da quest’ultimo, è stata l’inizio della fine per la teenager. Le ultime parole sul suo diario sono agghiaccianti: ‘oggi morirò', scriveva nell’ottobre dello scorso anno. Saffie è stata trovata morta quella sera da suo fratello minore al suo arrivo a casa dal college.

“Ho provato come meglio potevo ad aiutarla a superare la sua depressione, ma la pressione da parte dei genitori dopo la nostra separazione è stata troppo per lei” ha detto il marito, affranto. “Saffie non ha mai detto a nessuno come si sentiva realmente, ha detto loro solo quello che volevano sentirsi dire” ha spiegato l’uomo. “Amava il bambino, ma era troppo per lei e ha deciso di non combattere”. “Ha sofferto spesso di depressione, ma la situazione è peggiorata nettamente dopo la nascita del nostro bambino. E’ diventata paranoica ed era sempre molto giù di morale” dice ancora Daniel. Secondo l'inchiesta, la giovane avrebbe cercato di soffocarsi per cinque volte, e di avvelenarsi in un'altra occasione, senza però mai riuscire a portare a termine i suoi piani suicidi. “Ha anche cercato di annegarsi, ma l'ho salvata in bagno prima che potesse farla. Si preoccupava per le nostre finanze. Spesso piangeva perché diceva che avevamo troppi mobili” ricorda ancora l’uomo.

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