“Sono musulmana, non posso studiare la Storia del Cristianesimo”. Polemica a Viterbo
“Professoressa, mamma ha detto che non posso studiare la lezione sull’avvento del cristianesimo perché noi siamo musulmani.” E’ quanto si è sentita dire da una sua allieva di prima media una insegnante di storia di una scuola di Viterbo, nel Lazio, negli scorsi giorni. Alla comunicazione orale, è seguita una scritta: la madre della ragazzina, infatti, aveva riportato sul diario dell’alunna le motivazioni per cui alla figlia, musulmana cresciuta in famiglia musulmana, era stato vietato di imparare in quale momento e come il cristianesimo si era diffuso nel mondo occidentale.
L’insegnante non si è persa d’animo ed ha riposto a tono alla madre con una nota sulla stessa pagina del diario della figlia: “Gentile signora, lei è liberissima di far studiare o no a sua figlia quello che vuole, ma siccome la lezione fa parte del programma ministeriale italiano, io dovrò comunque interrogarla. Vorrà dire – ha proseguito la professoressa – che se non sarà preparata prenderà una insufficienza. Non posso fare altrimenti, sennò dovrei autorizzare a non studiare Maometto, sempre parte del programma, tutti gli studenti cattolici presenti in classe, cosa che mi è proibita per legge. Distinti saluti.”
La questione è stata, quindi, portata davanti al dirigente scolastico dell’istituto, che ha dato piena ragione all'insegnante ed ha disposto una immediata convocazione della madre dell’alunna. “In prima media – ha detto alla docente – si studia il Medioevo, che è tutta storia cristiana: san Francesco, san Benedetto e gli altri. Che facciamo?” La notizia di quanto accaduto si è sparsa velocemente nella scuola ed in tutta Viterbo.