“Sono ancora viva”, invia sms alla sorella: poco dopo muore in un terribile incidente
"Sono ancora viva", un semplice messaggio di testo che forse voleva essere una rassicurazione alla sorella ma che in realtà si è rivelato l'ultimo della sua vita per Charlotte Brown, una 24enne britannica morta poco dopo in un terribile incidente in barca in quella che doveva essere una serata piacevole sul fiume. A ricostruire gli ultimi istanti di vita della giovane è stata la polizia metropolitana di Londra nel processo che ha visto imputato il ragazzo con cui era uscita e proprietario dell'imbarcazione , il 30enne Jack Shepherd. L'episodio infatti risale a poche settimane prima del Natale 2015 quando la 24enne ha perso la vita dopo essere stata scaraventata in acqua quando la barca del giovane si è rovesciata sul fiume Tamigi.
"Ancora viva, aspettando la marea, così possiamo portarlo fuori", recitava il testo inviato da Charllotte alla sorella alle 22.12 di quella sera. Meno di novanta minuto dopo il tragico incidente in motoscafo che non le ha lasciato scampo. Secondo l'inchiesta il motoscafo si sarebbe ribaltato dopo aver colpito un oggetto sommerso ma andava comunque veloce e non aveva preso alcuna misura di sicurezza. Nessuno dei due a bordo indossava un giubbotto di salvataggio e quando caddero nell'acqua gelida per loro non c'era alcun appiglio. Charlotte, conosciuta anche come Charli, fu in seguito recuperata e furono fatti sforzi per rianimarla, ma lei non ha mai più ripreso conoscenza. Il giovane è stato condannato per l'omicidio colposo di Charlotte per grave negligenza e condannato a sei anni di carcere ma si è reso irreperibile.