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Smurf, il gattino usato per i combattimenti dei cani e tinto di blu

Quando è stato trovato il piccolo Smurf, un gattino di poche settimane, aveva il pelo color blu-viola e diverse ferite sul corpo. Affidato a un centro specializzato, ora si sta riprendendo.
A cura di S. P.
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L’hanno chiamato Smurf, che significa “puffo”, per quel colore del suo pelo non certo naturale, tra il blu e il viola. È un gattino di poche settimane che è stato recuperato da una scatola di cartone con un po’ di cibo avanzato, in condizioni pessime. Il suo pelo era completamente tinto. Il gatto, sottopeso, è stato portato presso il rifugio Nine Lives Foundation in California, dove i veterinari si sono impegnati per salvarlo. Lo hanno lavato e tosato e così hanno scoperto una serie di ferite e morsi sul suo corpo. Secondo i volontari che lo hanno preso in cura quelle ferite sarebbero il segno che il piccolo Smurf è stato usato come esca per i cani, per farli combattere. Ovviamente il gatto non può confermarlo, ma gli indizi che porta sul corpo sono una prova inequivocabile della violenza subita. Fortunatamente Smurf ha reagito bene alle prime cure e si sta lentamente riprendendo.

“Non so bene che cosa possa aver passato – così una veterinaria che lo ha curato -, ma credo che sia stato usato come ‘giocattolo da masticare’. Lui non può dircelo, ma è qualcosa che ho già visto in passato”. La veterinaria ha spiegato che nella zona capita spesso che i gatti vengano usati per allenare i cani ai combattimenti: “Ecco perché diciamo sempre di non regalare i mici su Internet. Li usano per questi scopi”, ha spiegato. La veterinaria ha anche detto che il gatto, nonostante il pelo tagliato, non perderà quel colore dato che probabilmente per lui hanno usato una tintura permanente. Come spesso accade, dopo che la storia del piccolo Smurf si è diffusa sul web al rifugio sono arrivate tantissime richieste di adozione.

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