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Sindrome del Text-Neck: ecco come gli smartphone provocano seri danni alla salute

Con l’utilizzo spasmodico degli smartphone, soprattutto da parte dei ragazzi, i tessuti si affaticano e si infiammano per un tempo molto lungo, portando a una deformazione della curva naturale del collo che renderà la schiena dell’uomo sempre più ricurva.
A cura di S. P.
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Le tecnologie sono ormai parte integrante della nostra quotidianità e difficilmente potremmo rinunciare a esse ma è necessario prestare attenzione ed essere consapevoli della postura che si assume quando usiamo smartphone e tablet per fare in modo che la spina dorsale rimanga in una posizione più naturale possibile evitando così gravi danni alla salute. Danni che, come mostrano le immagini delle radiografie del medico australiano James Carter, posso essere molto seri. Col tempo l’uso spasmodico degli strumenti della tecnologia, soprattutto da parte dei più giovani, potrebbe farci infatti diventare gobbi. Quando il collo si allunga in avanti e verso il basso, nel movimento tipico di chi sta utilizzando uno smartphone, aumenta il carico su di esso. La postura tipica di chi utilizza lo smartphone, che viene chiamata “text neck”, può provocare dunque un aumento di sollecitazioni sulla zona cervicale della colonna vertebrale che rischia di subire gravi danni, come un’usura precoce, problemi muscolari, ed eventualmente può portare a condizioni che necessitano anche di interventi chirurgici.

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L’espressione “text neck” è stata creata proprio per spiegare le conseguenze delle ripetute sollecitazioni al corpo umano causate dagli eccessivi usi dei dispositivi portatili di ogni genere. Il dottor Carter ha lanciato l’allarme dicendo che sono sempre più i giovani che si presentano nel suo studio lamentandosi di disagi come mal di testa, dolore al collo e alle braccia. Tra gli altri disturbi associati al “text neck” anche dolori alla schiena, alle spalle, ai polsi e ai gomiti così come l’intorpidimento e formicolio alle estremità superiori. Secondo Carter, inoltre, questa condizione potrebbe portare anche a depressione e ansia.

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