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Si morde un’unghia ma rischia di morire per sepsi: a 28 anni è vivo per miracolo

Luke Hanoman, papà 28enne di due bambini, ha quasi rischiato di morire a causa di una infezione, sorta dopo essersi mangiato un’unghia. “Mi sentivo male, come se avessi l’influenza, ma mi hanno detto che sono fortunato a essere ancora vivo”.
A cura di I. A.
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Luke Hanoman, 28 anni (Facebook).
Luke Hanoman, 28 anni (Facebook).

Quando ha cominciato ad avere la febbre e a sentirsi stanco non avrebbe mai pensato di stare rischiando la sua stessa vita. E tutto per essersi morso un'unghia. Luke Hanoman, papà di due bimbi di 28 anni originario di Birkdale, a Southport, è vivo per miracolo dopo che una infezione del sangue l'ha quasi ucciso. Tutto è cominciato lo scorso mese di luglio: il ragazzo ha mangiato una pellicina che aveva al lato di un'unghia della mano, che si è presto arrossata. Ha poi cominciato ad avvertire dei sintomi influenzali, che nel giro di due settimane sono peggiorati. Trasferito in ospedale, i medici l'hanno tenuto a lungo sotto osservazione, dicendogli che poteva considerarsi fortunato a essere ancora vivo. E ora che finalmente si è ripreso, ha deciso di raccontare alla stampa locale il suo calvario e sensibilizzare in questo modo chiunque abbia questa abitudine.

"Spesso mi mordo le unghie per scaricare lo stress, quando sono molto nervoso – ha raccontato Luke al The Mirror -. Un giorno mi sono fatto male ma non avrei mai pensato di mettere in questo modo in pericolo la mia vita. Sentivo caldo, poi freddo, tremavo e avevo la febbre. Intanto il mio dito si era gonfiato a dismisura e mi sentivo strano, non riuscivo a concentrarmi". Era un venerdì pomeriggio: Luke decise di tornare a casa dai suoi bambini di cinque e sei anni e di riposare sperando che quel malessere andasse via. Ma con il passare delle ore la situazione è rapidamente degenerata. "Mia madre venne a trovarmi – ha continuato il 28enne , poi ho perso i sensi. Ricordo di essermi risvegliato in ospedale con una flebo attaccata al braccio. Il mio corpo era ricoperto di puntini rossi e la mia temperatura era molto alta, segno che c'era un'infezione in atto".

I medici a quel punto hanno avuto pochi dubbi: si trattava di una sepsi, una patologia sorta come complicazione di una infezione del sangue, che avrebbe potuto mettere in serio pericolo i suoi organi vitali se non fossero intervenuti in tempo. "Mi hanno curato con antibiotici per più di quattro giorni, è stato spaventoso", ha concluso Luke. Ogni anno, soltanto in Inghilterra si verificherebbero circa 123mila casi di sepsi, di cui 37mila mortali. "Pensavo fosse un virus, non avevo idea dei sintomi di questo tipo di infezione. Il mio è stato un miracolo e spero che nessun altro rischi la vita in questo modo".

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